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E.
Bruno – “Il divenire”. Bassorilievo bronzeo aula consiliare (particolare)
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Scorci
della città politica tra le righe del pensiero divergente
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16 dicembre 2014
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I silenzi
eloquenti
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7 dicembre 2014
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Chi festeggia
l’Immacolata?
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Vi sono circostanze in
cui parlare è d’obbligo, altre in cui è più utile tacere.
Utile a chi? – vi chiederete. Ma è chiaro! A chi del silenzio
dovrebbe far tesoro come se fosse un discorso di migliaia di parole, che non
si pronunciano per non rendere peggiore la situazione.
Siete certi – vi domanderete ancora - che i destinatari del
non dire recepiscano tutto quanto si cela dietro il muro di silenzio? Una
considerazione altamente positiva della loro intelligenza ci fa supporre
proprio di si.
Ci piace pensare che, spesso, la voce dell’Io è più forte e
più prepotente di mille (si fa per dire, poiché saranno più di mille)
critiche eterodirette pronunciate con piglio amichevole, o stentoreo, o
suadente, ma tutte finalizzate…
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L’8
dicembre, festa dell’Immacolata, è una festività religiosa di precetto che, come tante altre, ha
il riconoscimento di festività civile. Nella nostra tradizione culturale, richiama
antiche usanze, abitudini gastronomiche in nome delle quali spesso si
ricompongono le famiglie, accende lampi di ripresa commerciale effimera
perché di breve durata, testimonia scambi augurali di maniera spesso
distratti e frettolosi.
Questa è l’esteriorità che si esibisce rumorosamente
all’aperto. A molti sfugge, invece, l’interiorità cui questa ricorrenza
festiva dovrebbe far riferimento, essendo, per il suo carattere religioso, un
momento di riflessione sul significato che assume, anche per via della
denominazione che la distingue. …
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4 dicembre 2014
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Tristezza,
sconforto e speranza
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27 novembre 2014
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La nave è
partita
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È triste verificare la
sottomessa rassegnazione e la servile acquiescenza di quanti si lasciano
sommergere da ripetute ondate di malaffare, vortici di manovre truffaldine,
che lasciano senza fiato tanto sono spudorati e palesi, nella giustificata
convinzione della impunità per consuetudine.
Sepolte sotto una coltre di silenzio, bieche trame si
intrecciano a disegnare un tessuto di consistenti omertà con cui confezionare
tuniche da schiavi senza linea e senza colore, atte a vestire coscienze in
vendita a pochi spiccioli sul mercato fiorente che caratterizza la fiera
delle viltà. …
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Palazzo
Campanella
Sede
del Consiglio
Regionale
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Abbiamo letto a
ascoltato di tutto in questi ultimi giorni post-elettorali. Come al solito,
non ha perduto nessuno. Sono tutti, a loro dire, pienamente soddisfatti.
Forse anche quelli che stanno ancora precipitando giù dalla china del loro
immaginario Olimpo.
Figuratevi, allora, la dimensione della felicità di chi ha
vinto veramente. E non mi riferisco agli eletti perché gratificati dal
responso elettorale. No! Penso a quelle decine di soggetti “fortunati” ai
quali si sono spalancati i battenti dell’Azienda Sanitaria come scorciatoia
privilegiata per l’accesso ai seggi elettorali. …
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12 novembre 2014
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Dopo la
ministra,
la solita minestra.
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9 novembre 2014
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La pietas della Lorenzin
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Ed eccola lì, la ministra della sanità, Beatrice Lorenzin,
giungere a San Marco Argentano. Una visita programmata per GENTILE desiderio dei ras regionali
del centro-destra. Penseresti immediatamente che sia venuta per cantare il de
profundis alla sanità calabrese o a deporre una corona di fiori sulla
tomba del nostro defunto ospedale, entrambi soffocati dal mefitico alito
politico di Scopelliti, da un lato, e di Giulio
Serra, dall’altro. Invece, alla sanità calabrese ha gentilmente offerto. …
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I
titoli non sono mai stati, a memoria d’uomo, una prerogativa d’eccellenza
della “Gazzetta del Sud”. Costruiti per sfiorare appena la centralità dei
contenuti, avevano prevalentemente lo scopo di indurre lettori occasionali a
comprare qualche copia, puntualmente cestinata dopo una prima deludente
lettura. Stavolta, tuttavia, diamo per scontato che il titolo ci abbia
“azzeccato”.
Noi abbiamo ascoltato con attenzione il saluto del sindaco
Mariotti al ministro Lorenzin.
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6 novembre 2014
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Campagnola
bella
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25 ottobre 2014
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La politica per
tifo
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Mi ripugna un po’ distinguere i cittadini attribuendo loro
autorevolezza o meno per la loro collocazione topografica; ma, visto che per
essere apprezzati in questa città bisogna far ricorso a questi schemi
socio-culturali da medioevo, cercherò di adeguarmi, non senza farmi violenza,
alla maniera di ragionare dei maggiorenti politico-amministrativi in auge in
questo momento storico a San Marco Argentano. E forse anche della maggior parte
dei cittadini, visto che li hanno gratificati di un consenso addirittura
insperato da loro stessi. Partiamo, quindi, da una premessa essenziale.
Osservando attentamente la composizione del consiglio comunale, notiamo una
nutrita presenza di donne quasi tutte …
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Una
delle stranezze italiane, che in Europa e nel mondo nessuno riesce a
comprendere, è la consuetudine inveterata di fare politica per tifo.
Mi spiego: l’appartenenza (spesso casuale o per humus
familiare) ad una compagine politica (vogliamo dire “partito”?) diventa un
sorta di collante perpetuo che, nella quasi totalità dei casi, vincola ad
essa il cittadino, vita natural durante. Vuoi vedere che è proprio in virtù di
questo fenomeno che i politici, nessuno escluso, non possono fare a meno del
famigerato “vitalizio”?
Ma, a parte l’inciso ironico, è come se dare fiducia per la
prima volta…
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15 ottobre 2014
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Un tempo si
moriva
per un ideale
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4 ottobre 2014
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Con Serra
ricompare
l’apoteosi del “bitummo”
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Nonostante
i severi moniti di Papa Francesco,
le cronache giornalistiche, ormai, ci sommergono dalla mattina alla sera in
un oceano di corruttele reiterate, impunite, sbandierate con sicumera,
camuffate da scaltrezza, perpetrate per necessità politiche, confessate e
subito dopo ricusate, sussurrate e dimenticate, comunque spalmate a mo’ di
maquillage su un esercito di facce toste esibite pubblicamente senza un
briciolo di pudore.
Alla
mia età, queste cose destano scalpore. E quando verifico che presso alcuni
settori della pubblica opinione vengono apprese con leggerezza e accettate
con rassegnazione, o giustificate con un sorriso scemo per la serie “lo fanno tutti”, mi sento un uomo
fuori dal tempo e dalla storia. E mi spaventa la previsione di un futuro avaro di valori nel
quale, stando così le cose, saranno costretti a vivere i nostri figli e i
figli dei nostri figli. …
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Avrei evitato volentieri
di commentare l’ultimo consiglio comunale, tuttavia, nel riascoltarlo, non ho
potuto impedire che il monitor del mio PC incominciasse a riempirsi di
lettere, sillabe, parole, che sgorgavano spontanee, quasi per istinto,
nell’atmosfera di desolazione che si immaginava nel susseguirsi degli
“interventi” diramati, con ottima qualità di ascolto, dai tecnici preposti
alla gestione e alla divulgazione di Volontà
cittadina.
Era dal 1995 che lasciavamo cadere nel vuoto, anche per caduta
di interesse, gli strafalcioni non solo concettuali che trascinavano in
basso, con il proprio peso, taluni sproloqui fiume nei quali era difficile
cogliere il senso di qualcosa. E pensare che non è da tutti dire, disdire e
non dire nello stesso istante. Ci vogliono abilità e coraggio per riempire
l’aria di parole che, messe assieme, non aggiungono un’acca a quello che
c’era prima che fossero state dette. …
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15 settembre 2014
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La scuola
restituita ai ragazzi
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14 settembre 2014
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Lettere
“aperte”?
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Onore al merito e plauso
alla volontà di chi ha deciso per questa doverosa soluzione. Il centro città
si è finalmente riappropriato di una consuetudine storica: il vociare allegro
e festante, ancorché chiassoso, che, intorno alle otto e trenta di tutte le
mattine, ravviva il centro cittadino e ne svela le speranze di futuro,
compresse nella impazienza esplosiva dell’infanzia in corsa verso il proprio
divenire. Fa star bene fisicamente, oltre che psichicamente, registrare la
gioia di quegli alunni che, per un intero sciagurato anno scolastico, hanno
sofferto le angustie di quelle aule “celle
di contenzione” nelle quali erano stati rinchiusi lo scorso anno
scolastico in difformità ad ogni principio di igiene scolastica.
Ma più di ogni altra cosa, abbiamo goduto della gioia e della
sorpresa degli alunni di seconda elementare il cui impatto con il primissimo
giorno di scuola …
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Una
lettera si definisce “aperta” quando può essere veicolata in ogni direzione,
ovvero quando chiunque ne può prendere visione, senza restrizioni di sorta,
in modo tale che la legga il destinatario con la testimonianza dell’intera
comunità.
Se, viceversa, viene racchiusa nel cassetto della propria
scrivania (qualora se ne possieda una e la si adoperi per il suo scopo) o nei
confini ristrettissimi di una pagina anonima sperduta nella mescolanza
oceanica di un social network, la lettera diventa una droga per le proprie
piccole ambizioni, una battuta per la recitina del
personaggio di cui si è autori infelici e pessimi attori, un dito
impertinente per titillare furtivamente il proprio punto G, la testimonianza
di un’obbedienza cieca ed irrazionale, l’escremento del terrore generato dal
livore di qualche padrone che ordina e si nasconde. …
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24 agosto 2014
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L’Agosto che divide
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14 agosto 2014
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Prova
d’orchestra
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Complice
la Pro-Loco (forse ingenua, forse chi lo sa?), l’Agosto sammarchese, che chi scrive ha contribuito a far nascere
tenendolo a battesimo con manifestazioni e serate di riconosciuta
autorevolezza, alimenta sempre più il sospetto che, col passar del tempo, si
traduca in una serie di celebrazioni tribali finalizzate alla ulteriore
frammentazione della società sammarchese, già di per sé in difetto di
coesione per volontà certamente imputabili a soggetti ben noti.
Amministratori comunali, che abbiamo visto aggirarsi con aria
dimessa tra le scarse e deboli luci delle serate agostane, sembra che non si
rendano conto di aver favorito uno smembramento innaturale non solo delle
frazioni urbanizzate della nostra cittadina, …
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Enrico Montesano
Orchestra (1975)
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Il direttore
d’orchestra, nel doppio ruolo di direttore e musicante, ha rotto la
bacchetta. I semplici musicanti soffiano a vuoto negli strumenti. Alcuni
soffiano soltanto, per non possedere gli strumenti.
Il quadro è desolante: l’ascolto lascia intuire un brulicare,
appena post-infantile, da prime classi di scuola media. Il battibecco,
elementare, è in tono con le repliche scomposte del capoclasse
autoreferenziale, il quale tenta implicite imbeccate che precipitano
puntualmente nel vuoto. Non poteva essere altrimenti, visto il vuoto.
Se volessimo descrivere la cosa con un’immagine, questa non
potrebbe essere altra se non un giocattolo complicato nelle mani di bambini
inadatti a maneggiarlo. …
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20 luglio 2014
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Progetto:
“Adotta un consigliere”
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5 luglio 2014
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Ritratti
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Dopo l’adozione totalizzante di un
consigliere comunale da parte del primo Sindaco donna di San Marco Argentano,
alcuni cittadini liberi della città promuovono un progetto umanitario
denominato “Adotta un consigliere” per la riqualificazione ambientale della
compagine di maggioranza in Consiglio comunale, volutamente sbilanciata sul
piano delle autorevolezze riconosciute che, se volessimo rappresentare con un
grafico, si configurerebbe con un picco elevatissimo affiancato da modeste
entità appena percettibili.
Con tale progetto si vuole provare a bilanciare i termini
attraverso i quali si rivolge considerazione alle persone chiamate a gestire
la “cosa pubblica”. Si vuole evitare che consiglieri derelitti abbiano la
sensazione di non essere “nessuno” di fronte a …
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Dio
non paga il sabato. E chi si sente Dio non fa caso al giorno della settimana:
paga e basta.
Si. Perché i servigi resi vanno sempre pagati, specialmente
alle persone che dedicano la propria vita a rendere servigi. Non importa a
chi. Ciò che conta è servire e trovarlo utile, o meglio, servire e trovare
l’utile.
Alberto Termine, per esempio, pagava a rate, a stralci, per
stati d’avanzamento. Altri pagano in contanti, cache, sull’unghia. Ecco la
differenza.
E l’immagine? Chi se ne frega! L’immagine è quella che si vede
da fuori; il baco sta dentro, chi lo nota, chi lo vede? …
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1° luglio 2014
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La reputazione
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27 giugno 2014
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Se n’è accorta
anche lei
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Il
microcosmo della politica locale, se osservato attentamente sul piano delle
manifestazioni esteriori, ci offre un campionario di soggetti estremamente
interessante, che si può sintetizzare, tanto per effettuare una analisi
assolutamente empirica, in quelli chiamati dai cittadini a rappresentarli in
consiglio comunale.
Quando parliamo di
manifestazioni esteriori, ci riferiamo evidentemente al comportamento inteso
nella sua dimensione psicosociologica. C’è chi ha piena coscienza di sé e
delle proprie caratteristiche socio-culturali, chi desidera accrescerne le
potenzialità in una sana competizione con se stesso, chi brilla per
autoreferenzialità, chi si ammanta di luce riflessa, chi crede di aver
toccato il cielo con un dito per essere consigliere comunale di un piccolo
borgo della Calabria citra.
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Scrive
la “Gazzetta del Sud”, sotto un titolo improbabile, che vedrebbe Virginia
Mariotti come la Giovanna d’Arco della Valle dell’Esaro: «L’ex presidio ospedaliero cittadino non effettua più ricoveri da
dicembre 2010. Da allora, sebbene il decreto 18 prevedeva la riconversione in
“ospedale distrettuale”, definito Capt (Centro di
assistenza primaria territoriale) a seguito dell’emanazione di un altro
decreto regionale, nulla è stato fatto. Partendo da questo presupposto il
sindaco appena insediato Virginia Mariotti e la sua amministrazione si sono
messi subito al lavoro per cercare soluzioni immediate.
“Tanto,
purtroppo, il tempo che è trascorso, ma – afferma il primo cittadino – a San
Marco la riconversione ‘promessa’ non è stata ancora attuata”.» (Leggi
l’intero articolo)
A parte il piacere di costatare che, finalmente, se n’è
accorta anche lei, ci piacerebbe sapere con chi ce l’ha, il primo sindaco
donna della città, nell’esprimere ed affidare alla stampa questa sua
appassionata querelle. …
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25 giugno 2014
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Sindaco f.f.
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22 giugno 2014
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“Non lasciatevi
rubare la speranza”
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E
così sia!
La
locuzione, spesso pronunciata, senza approfondirne il senso reale, alla fine di
ogni preghiera, oggi sancisce, senza ombra di dubbio, la fine di una carriera
che era appena cominciata: la carriera del primo sindaco donna della
città. Infatti, con atto formale, prot. n.
5350 emesso il 18/06/2014, il “nuovo sindaco” delega l’ex consigliere regionale Giulio Serra
(oggi consigliere comunale) a coadiuvarlo nelle funzioni di:
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Spianata di Sibari. Lì, dove una manciata di secoli prima di
Cristo approdarono i coloni greci e diedero una nuova svolta alla civiltà e
alla cultura del posto, è atterrato, ieri mattina, il pontefice giunto
dall’altra parte del mondo per recare il suo messaggio ad una regione tra le
più povere d’Italia. Una povertà,
quella calabrese, ammantata nei panni laceri della cultura del pressappoco,
dai cui strappi traspare il sussiego di una classe dirigente inadeguata nella
sua accezione generale (tranne rare eccezioni edificanti); si scopre - tra
silenzi omertosi e vili acquiescenze - un substrato di tollerate
illegittimità; rumoreggia la innocente (?) creduloneria
di masse trascinate - da sempre - di qua e di là secondo volontà spesso non
condivise, ma assecondate. …
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Virginia Mariotti
Sindaco di
Ssan Marco Argentano
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“RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E
DELL’APPARATO BUROCRATICO E DELLE RISORSE UMANE, LAVORI PUBBLICI E
INFRASTRUTTURE, POLITICHE URBANISTICHE E SVILUPPO TERRITORIALE,
POLITICHE DEL LAVORO”
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e scusate se è poco.
Un esordio
abbondantemente previsto. …
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13 giugno 2014
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Primo consiglio
comunale
insediamento all’insegna
del fair play
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11 giugno 2014
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Si riparte
(ovvero, ricomincio da quattro)
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Fair play sembra essere stata la parola d’ordine relativa alla
seduta di insediamento dei consiglieri comunali eletti il 26 maggio di
quest’anno.
Un Consiglio al femminile per la massiccia presenza di donne
tra i banchi (otto su tredici), ma anche un Consiglio che si rinnova sul
piano delle figure umane, nonostante uno zoccolo duro che restringe di molto la
porta d’ingresso perché il primo sindaco donna possa entrare con facilità nel
ruolo e nel personaggio. È sempre stato così. Gli ombrelli troppo larghi
riescono a ripararti meglio dalla pioggia, ma, per converso, nascondono il
sole oltre misura, specialmente quando avresti necessità di un po’ di luce in
più. …
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Dopo
la parentesi commissariale, si riapre il sipario su un consiglio comunale
eletto, nella bella aula consiliare di Palazzo Santa Chiara. Al di là della
facile retorica della stampa locale sulla presenza di ben otto donne tra i
banchi del consiglio, l’attesa dei cittadini, almeno di quelli depositari a
pieno titolo di questa qualità, è rivolta in direzione di una reale svolta
politico-amministrativa annunciata – promessa, direi – in campagna
elettorale, con enfasi e non solo.
Le donne sono un elemento importante nella composizione del
Consiglio. E la nostra speranza è che riescano a debellare un maschilismo
tradizionalista che ancora detiene le leve direzionali, …
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7 giugno 2014
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Si può perdere
con serenità
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3 giugno 2014
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Sentite cosa
Fo…
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Si può perdere con
serenità, anche se non ci si nasconde quel normale pizzico di amarezza,
abbracciato, tuttavia, dall’orgoglio di non essere “pancia”.
Questo è il messaggio filtrato dall’iniziativa messa in campo
dai candidati di “Progetto Comune”,
che ieri, nel centro storico della città, hanno incontrato, tra pomeriggio e
sera, molti elettori, simbolicamente rappresentanti l’intero elettorato.
Nessun broncio, nessuna musoneria. Aleggia nell’aria, a
rendere più significativo l’esplicito ringraziamento, la consapevolezza di
aver affrontato una campagna elettorale giusta, non urlata, signorilmente
impostata, nonché l’intima convinzione di aver offerto alla cittadinanza una
reale alternativa di governo, …
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Può accadere, qualche
volta, che una trasmissione televisiva di prima serata, nella fattispecie quella
emessa dalla rete ammiraglia della Rai domenica 1 giugno, induca a
riflessioni profonde, che forse vanno al di là delle intenzioni dei suoi
ideatori. In realtà, si trattava della messa in onda di una rappresentazione
piuttosto variegata, che andava in scena all’Arena di Verona e che rievocava
il meglio della lirica e del musical. In quella sintesi ardita di arte,
musica e spettacolo, fece eco tra gli ospiti la figura di Dario Fo. Questi
dichiarò immediatamente che, nonostante il suo ateismo e la sua adesione
all’ideologia marxista e leninista, avvertiva la necessità di difendere la
figura imponente e significativa di Papa Bergoglio,
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31 maggio 2014
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Si può abortire
la speranza
per volontà popolare?
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26 maggio 2014
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Auguri,
sindaco!
(Non senza
commento)
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Cavalli:
simbolo
allegorico dei
sostenitori
della lista
“Popolari
e democratici”
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La speranza è un dato
individuale, una connotazione soggettiva della persona, come la volontà, il
desiderio, la passione, l’orgoglio e così via. Diventa, però, sentimento
comune quando coinvolge un gruppo di soggetti animati dalla stessa visione
culturale della società o quando riunisce, sotto le sue grandi ali, persone
unanimemente tese a perseguire il medesimo obiettivo, per lo più difficile da
raggiungere.
Non è una teoria generale quella appena espressa in queste
righe. Diventa, però, una asserzione condivisa quando si riferisce, come nel
nostro caso, ad episodi ben definiti nel tempo e nello spazio come le ultime
vicende elettorali che hanno interessato la nostra comunità cittadina. Si
tratta di un fenomeno di estremo interesse, che andrebbe osservato attentamente
…
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Virginia Mariotti
Sindaco
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Prima di esprimere qualsiasi parola di commento per la
conclusione di questa tornata elettorale, mi corre l’obbligo, come cittadino,
di formulare gli auguri al nuovo sindaco, sia per la vittoria che per
l’impresa ardua che dovrà affrontare nel prossimo quinquennio. Io non sono un
suo elettore, ma neppure un suo nemico. Lo sa bene.
Vivo la mia condizione di cittadino in assoluta serenità,
riconoscendo alle istituzioni l’importanza e l’autorevolezza che meritano, al
di là e al di sopra delle persone fisiche che le incarnano.
I commenti si limitano alla campagna elettorale, durante la
quale, bisogna dire, c’è chi ha parlato alla testa e chi ha parlato alla
pancia. Ha prevalso la pancia.
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CONSULTA I RISULTATI DELLE ELEZIONI
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Elezioni: considerazioni finali
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21 maggio 2014
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Ora o mai più
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17 maggio 2014
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Ospedale?
Proibito parlarne
(ovvero, la catechizzazione sottile)
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Si
dice sempre così, nell’ora delle decisioni importanti. Oggi, le decisioni
importanti sono quelle deputate a cambiare realmente il corso degli eventi e
dare un volto nuovo, diverso, più sincero, più sereno, più tranquillo, più
giovane, alla città.
Un ventaglio di scelte e
di occasioni si è aperto più ampio che mai, e si respira sempre meno
l’atmosfera opprimente del voto coatto che ha sempre ristretto gli spazi del
pensiero libero. Il potere, reale o millantato, che magnetizzava ampie fasce
di elettorato e le incanalava nell’imbuto del proprio tornaconto, è, oggi,
molto ridimensionato dallo scoprirsi di certi altarini, senza contare che
nuove leggi hanno ridotto alle dimensioni di un cunicolo le autostrade che,
fino a qualche tempo fa, portavano dritto ai banchi del consiglio regionale.
La bacchettina magica
con la quale si incantavano processioni di ingenui, oggi ha, né più né meno,
le dimensioni di uno stuzzicadenti. E le promesse suonano false come il
tintinnio di una moneta da tre euro. …
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Non
si deve parlare di ospedale in questa campagna elettorale! È questo
l’imperativo categorico impartito da alcuni settori politici.
“L’ospedale ormai è chiuso definitivamente, non serviva a
nessuno, non era utile allo scopo per il quale era nato, era solo un ricovero
per vagabondi di piazza che potevano così vagabondare per i suoi corridoi.” E
ancora: “Se doveva funzionare come funzionava, è stato meglio che l’hanno
chiuso; il personale non era all’altezza della situazione; era solo un luogo
dove piazzare gli amici dei
politici.”
Questi sono, in sintesi, gli argomenti di quei detrattori che
lo criticavano in vita e che oggi giustificano a gran voce la sua chiusura
per aver frequentato una specie di “catechismo” sottilmente penetrante, che
fa dire a qualcuno, a denti serrati e lo sguardo in tralice: «Parlate di
ospedale per accusare chi so io, perché siete
avvelenati dall’odio.» …
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13 maggio 2014
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Comizi e
comizianti
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5 maggio 2014
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Ora ci si
mettono pure loro
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Ci si chiedeva, la
domenica scorsa, se lo stile di un comizio - non il comizio in sé - può
fornire a chi vi assiste elementi in grado di delineare con maggiore
chiarezza e con dovizia di particolari l’immagine del “comiziante” nella sua
completezza integrale.
La cosa può apparire oziosa, inutile, insignificante; ma,
spesso, sono proprio gli interrogativi oziosi a coinvolgerti in una serie di
considerazioni dagli sbocchi logici imprevisti, attraverso tutta una serie di
associazioni di idee, che si inseguirebbero senza soluzione di continuità se,
ad un certo punto non si decidesse di smetterla. Non senza avere, però,
raggiunto una qualche conclusione, che non ti avrà arricchito sul piano
culturale, ma avrà offerto il suo contributo all’ampliamento del senso
pratico. Che una sua utilità ce l’ha, e come!
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Siamo seri, ragazzi! Resuscitare i morti, secondo le
scritture, è riuscito solo a Gesù Cristo. L’ospedale è morto e i killer che
lo hanno assassinato vagano liberi per le strade della città. Ma quel che è
più grave è che vanno dicendo alla gente che lo resusciteranno quanto prima,
per avere il piacere di assassinarlo una seconda volta. Non cadete anche voi
nella trappola delle favole elettorali. Lasciate questo ingrato compito ai
gregari di qualche capopopolo spregiudicato, ormai allo sbando, che sa di non
avere più in futuro alcun potere per incidere su decisioni sovracomunali. A
qualcuno è bastato premere il grilletto una sola volta per colpire al cuore
il nostro nosocomio…
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4 maggio 2014
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Lanzillotta
parte con il
piede giusto
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2 maggio 2014
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“Dalla città
sottomessa,
alla città protagonista”
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Bagno di folla al Teatro
“Urbano II” per Antonio Lanzillotta e il suo “Progetto comune”. Moltissimi i
giovani interessati a questa novità elettorale, che per dodici tredicesimi è
composta da gente mai coinvolta in faccende politico-amministrative.
I singoli candidati, in
video e dal vivo, si sono singolarmente presentati alla cittadinanza
esponendo, uno per uno (nessuno escluso), le ragioni della propria
candidatura, senza contrapporsi polemicamente con alcuno degli avversari
politici.
È anche questo un
atteggiamento nuovo dopo un ventennio abbondante di campagne elettorali
improntate sull’applicazione urlata dell’homo
homini lupus e sulla supponenza sussiegosa di
personaggi che oggi appaiono piuttosto sbiaditi…
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Alla comparsa di questo
slogan sulla pagina di questo sito, che contiene l’elenco dei candidati nella
lista “PROGETTO COMUNE” guidata da Antonio Lanzillotta, mi è pervenuta la
gradita telefonata da parte di un amico molto caro con il quale, da sempre,
condivido analisi socio-politico-culturali di un certo tono e di una certa
intelligenza. Va detto, per inciso, che il livello di condivisione delle
analisi elaborate è sempre stato percentualmente molto elevato, a riprova di
una sintonia e di una armonia di pensiero che rifugge da piccole
partigianerie e si accosta, con ottima vicinanza, al criterio della
oggettività, oltre che ad indiscutibili principi etici. …
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27 aprile 2014
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Ed ora, a voi!
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25 aprile 2014
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Il totem
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Ed ora, a voi!
Prendete una mappa del territorio di San Marco Argentano e
utilizzatela come se fosse un campo di calcio. Disponete su di essa, a mo’ di
formazione, i nomi contenuti nelle liste elettorali, assegnando a ciascuno un
ruolo di azione. Poi, immaginate che si debbano muovere come una squadra
affiatata per rimuovere tutte le incongruenze (per non dire i guasti) che,
fino a questo momento, hanno caratterizzato le negatività nelle quali la
città è stata immersa, fino all’annegamento, dagli amministratori di questi
ultimi anni. E con un pizzico di fantasia, come se foste voi gli
allenatori-strateghi, immaginate ciascun candidato in azione come se avesse
già raggiunto l’obiettivo per il quale si è messo in lista e, facendo ricorso
a tutto il vostro senso logico, deducete, in termini percentuali, quali
saranno i risultati possibili, …
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È storicamente dimostrato che, presso alcune tribù locali, avere
un’opinione divergente da quella del volgo allineato, equivale a commettere
un reato di “lesa maestà” (cfr. articolo de “La Spiga” del 1995).
Analogamente, parteggiare per qualcuno o per qualche aggregazione più o meno
condivisibile, vorrebbe dire esserne il deus
ex machina, poiché la parola (ovvero il diritto di usarla) ti catapulta
immediatamente nel sancta sanctorum
dei padreterni in sedicesimo che, presso le arcinote tribù locali,
rappresentano i totem intorno ai quali si celebrano i riti più impensabili.
Andiamo dalla danza della pioggia al ballo del telefonino, dal fioretto del
supermercato alla penitenza col sacrificio della dignità, fino al
pellegrinaggio con la percorrenza in ginocchio al santuario del dio Ramarro.
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18 aprile 2014
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Si, no, forse!
Il balletto continua.
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16 aprile 2014
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I rifiuti dei grillini
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È opinione universale che la democrazia maturi nel tempo. Perché
il tempo significa esperienza, crescita interiore, sviluppo e affinamento
degli strumenti politico-amministrativi. Il tempo fa lievitare saggezza e
stempera animosità. In pratica, è galantuomo, come dicono tutti.
Sempre? Forse no.
Di solito generoso per ampiezza (il tempo è infinito), a volte
si concede con parsimonia fino a farti mancare il respiro. Questo perché
l’uomo non sa usarlo con intelligenza e ne spreca molto più di quanto ne
utilizza e quando, come si dice, il tempo stringe, si arrabatta, si arrangia
come può, arruffa, lascia, riprende, rappezza, compone, scompone e ricompone,
senza la necessaria lucidità che, invece, è compagna inseparabile del tempo
giusto. …
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I grillini
partono dai
rifiuti, come dire: “incominciamo
ad eliminare tutto quello che puzza”. È una iniziativa giusta e
sacrosanta, che, tuttavia, va trattata non per linee generali, ma nei
dettagli. Differenziare gli scarti quotidiani suddividendoli per categorie
comporta una individuazione capillare delle categorie di rifiuti, in modo da
approntare i giusti contenitori per la raccolta e lo smaltimento.
Rimane da capire se hanno già un’idea di come e dove smaltire
anche gli scarti politici derivanti da una loro eventuale conquista del
cinquantuno per cento o da una improbabile - ma necessaria, a questo punto -
rivolta popolare, che mandi in rottamazione tutti coloro che fino ad ora
hanno ridotto la città in questo stato pietoso. …
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13 aprile 2014
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Scusi, permette
questo ballo?
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10 aprile 2014
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L’anima della
città
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Meno
di due settimane fa, si davano Lanzillotta per certo e Artusi gongolante.
Oggi, entrambi lasciano la pista da ballo, mentre la musica assordante dei
“diffusori” a tutto volume ubriaca gli osservatori intenti a seguire il tango
appassionato della Mariotti, partner eccezionale di un ballerino di
professione come Giulio Serra, e le piroette vorticose di Pinotto Mollo.
Chi surrogherà i due concorrenti in gara fino a ieri? La stampa, come al
solito, si diverte a fare nomi, ripescandoli nel
panorama politico di una cartolina illustrata di qualche anno fa. A San
Marco, città di vecchi mulini ad acqua, tutti sanno che l’acqua passata non
macina più. E in tempi nei quali…
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Quando arrivano questi
periodi, quelli, cioè, in cui si procede al rinnovo delle classi dirigenti
nelle città, nelle regioni o in altri organismi più ampi per territorio e per
importanza, sembra quasi che si debba compiere un gesto tecnico, come
incasellare una serie di oggetti in un contenitore, secondo un certo ordine
cromatico o per una certa tipologia di grandezze.
Questa appare essere la percezione delle masse che
disinvoltamente, quasi con leggerezza, si recano alle urne per determinare la
composizione delle squadre di governo. Esercitano un diritto, compiono un
atto dovuto. Vanno, votano, tornano. …
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8 aprile 2014
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“Le mani libere
per inciuciare”
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3 aprile 2014
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Ci facciamo del
male?
Con piacere!
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Si
sa che in periodo elettorale tutto diventa mobile, effervescente,
imprevedibile, sovvertibile fino all’ultimo momento. Si sfiora, in pratica,
il confine con l’irrazionale.
A ciò contribuiscono i
rapporti interpersonali con gli storici avversari politici, i quali, spesso,
sono amici sul piano umano e che, tranne qualche eccezione, riescono a tenere
disgiunto l’interesse politico e la vicinanza amicale come persona.
A chi scrive è accaduto,
qualche decennio fa, di dover contrastare con forza e con vigore (talvolta
con doverosa asprezza), amici che aderivano ad altra fede politica, che mai
avrebbe inficiato la stima e il rapporto emotivamente importante che ci
legava come uomini degni di condividere civilmente il contesto sociale.
La regola era: amici si,
però…!
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A taluni capita di leggere un giornale di tanto in tanto. Noi
lo leggiamo tutti i giorni. Atri lo leggono quando ci sono liti o pettegolezzi.
Le locandine sulle edicole servono proprio a questo. Stamane si vendeva “La Gazzetta del
Sud”. E l’abbiamo letta.
Si può non essere
d’accordo, si può non condividere, è normale. La democrazia si fonda sulla
diversità delle opinioni. Gli unanimismi puzzano di falso ed appartengono ai
regimi totalitari, comunque colorati. Se poi ciascuno dei convenuti proviene
da molto lontano e per giungere sin qui ha percorso strade tortuose che hanno
attraversato parecchi villaggi e diverse civiltà, non è facile far convergere e
conciliare tutte le esperienze, che certamente avranno lasciato traccia o
alone.
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Muoia Sansone
con tutti i Filistei
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29 marzo 2014
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Rebus sic stantibus
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30 marzo 2014
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Nell’area del totosindaci
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L’unico certo è
Lanzillotta
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Scommettiamo?
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Il dott. Antonio
Lanzillotta
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Tra le voci che ormai si
rincorrono con un ritmo così frenetico e incalzante, tanto che nessuno riesce
a seguirle agevolmente, l’unica certezza è la candidatura di Antonio Lanzillotta.
Poiché esce da una volontà originaria precisa, senza tentennamenti né ricerca
di apparentamenti. Una pura aggregazione civica. Ove conversazioni con altri
gruppi o rappresentanti si fossero registrate, è perché sono state
garbatamente accettate in risposta a proposte provenienti da altri settori
“politici”. Quando si decide di
rinnovare, non ci sono compromessi che tengano - sembra dire il capolista di
“Rinnovamento Civico”. Anche perché
dove la situazione stagna nella mancanza di chiarezza, per lo storico
vizietto di giocare a fregacompagni,
la matassa si ingarbuglia …
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Virginia
Mariotti vacilla, Pinotto Mollo scalpita speranzoso, Antonio Lanzillotta
appare stabile e tranquillo, Antonio Artusi «gongola». (leggi articolo
de “l’Ora della Calabria”)
I primi due dipendono interamente dalle turbe umorali del loro
pater familias,
che alcuni vedono incamminato sul viale del tramonto, il quale, proprio come
nella società romana di qualche millennio fa, ha su di essi diritto assoluto
di vita e di morte, che in politica significa “dentro” o “fuori”.
Il terzo gode, serenamente fino a questo momento, del sostegno
di un gruppo piuttosto nutrito, che si regge sul concetto di un esasperato e
convinto civismo, sulla condivisione di un progetto per la città, …
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Rimborsopoli
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26
marzo 2014
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25 marzo 2014
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Consigli per
gli acquisti
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C’è modo e modo
di uscire in prima pagina
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I commercianti
“beccano” i politici? Tutto ok, se non fosse che la critica emerge ora
che siamo in campagna elettorale e tende a somigliare ad una ulteriore
confusione di orientamento dell’elettorato, che appena in questi giorni
incominciava ad avere un quadro via via più distinto del panorama delle
candidature.
Prendersela con i politici quando Palazzo Santa Chiara è
sguarnito di rappresentanti locali, è la cosa meno utile in questo momento,
serve solo a fare rumore. Somiglia alle trocca-trocca del giovedì
santo: un terremoto finto. …
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Il rito antico del
“capro espiatorio”
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24 marzo 2014
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Il mestiere di
“giornalista”
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21 marzo 2014
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L’istituto della deroga
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Il
mestiere di giornalista, o di modesto corrispondente periferico come nel nostro
caso, è una delle cose più difficili da esercitare, perché non sempre chi si
cimenta in questa attività riesce a tenere la barra dritta verso la terzietà.
Consapevolmente o meno,
si incorre nel difetto della partecipazione emotiva (quando risponde ad una
emozione in buona fede), nella deriva non disinteressata, nella
contraddizione di se stessi per vuoti di memoria, e altri barcollamenti, per
tutta una serie di “ragioni” comprensibili, se si vuole, ma non
condivisibili.
Tra le cose meno condivisibili di tante altre, c’è il
complesso dello scrivere a tutti i costi. Vendere una copia in più è
importante, ma la faccia…
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Tra le cose più in voga, per evenienze dall’attualità
sconcertante, sembra che prevalga soprattutto l’istituto della deroga. Ormai
si deroga ad ogni cosa. Basta impostare una norma, definire un criterio,
approvare una legge o, paradossalmente, stabilire un principio, che subito
dopo emerge la necessità, o l’esigenza, o l’urgenza o, talvolta,
l’opportunità, di derogare ad essi in tutto o in parte.
……………
Sembra che le regole, le norme, le leggi vengano scritte
apposta per essere applicate in maniera non perfettamente aderente ai
concetti iniziali o alle intenzioni prime di chi ne abbia concepito la
struttura e pensato le finalità. …
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“Cioè”,
ovvero quando la
gente ha tanto da
parlare,
ma poco da dire.
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18 marzo 2014
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Attenti al lupo
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16 marzo 2014
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Rimborsopoli
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Sembra che la politica, da noi, si faccia per ridere. Ogni
giorno, la stampa locale incrementa le proprie vendite puntando sulle vicende
politiche di San Marco Argentano, con particolare riguardo alle strategie
pre-elettorali. (Leggi l’Ora della
Calabria del 12 marzo e del 18 marzo 2014)
Si descrivono soggetti di gomma, in caduta libera, che
rimbalzano in ogni direzione senza una linea, un progetto, una fisionomia
politica. Attendono di essere risucchiati da una parte o dall’altra, magari
con l’aiuto esterno dei soliti sedicenti “orientatori di opinioni”, i quali,
però, per poter orientare dovrebbero averne una propria e di valore logico
indiscusso.
La
cosa, però, che più disorienta l’osservatore esterno è la difficoltà …
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Prima o poi,
tutti i nodi
vengono al pettine
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Se qualcuno dovesse
minimamente sospettare che ne siamo contenti, commetterebbe l’errore più
grosso della propria vita.
Ce ne dispiace per la dimensione umana, che ci appartiene per
dono di natura, per formazione socio-culturale, e che risulta essere estranea
ad altri; ce ne duole per il contesto parentale che avvolge il soggetto di
nostro maggior interesse; non ci gratifica, oltretutto, una vicenda che
coinvolge la nostra città, per quanto non esente da responsabilità di fondo.
San Marco Argentano, che si voglia o no, è altro da questo.
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Foto
Gazzetta del Sud
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13 marzo 2014
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Il PD acefalo e le sue anime
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11 marzo 2014
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I candidati e la bussola
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All’acronimo PD corrisponde la denominazione Partito Democratico. Un aggettivo,
quest’ultimo, del quale ormai si appropriano tutti senza averlo mai
analizzato profondamente sia nell’etimo che nel significato.
Aderire, pertanto, ad un partito che porta questa
denominazione, comporta il possesso di una consapevolezza di fondo che rende
l’eventuale adepto oberato di un tale carico di responsabilità sociali e
culturali, da differenziarlo enormemente dagli iscritti ad altri partiti o ad
altri gruppi, che non hanno nel proprio codice genetico il concetto di
democrazia chiaramente espresso nel nome.
Scegliere di appartenere al Partito Democratico vuol dire, in
pratica, assumere la democrazia come fondamento filosofico, ...
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Tra
i fatti così come realmente accadono e la maniera di raccontarli c’è sempre stata
quella lieve (ma non troppo) differenza che li rendono più appetibili sotto
il profilo della semplice curiosità, ma anche più interessanti, sia sul piano
dell’interesse spicciolo, sia su quello più psicologicamente sensibile, del
desiderio che si svolgessero in una determinata maniera.
Spesso il racconto “accomodato” tradisce il punto di vista del
“narratore”, il quale spera che la propria versione del racconto abbia una
seppur minima influenza sulle conseguenze logiche e naturali. Usiamo, allora,
la definizione di narratore e non
di cronista perché tra i due
termini esiste una differenza abissale. …
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Ruggiero Falbo
Segretario
PD dimissionario
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8 marzo 2014
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Basta solo essere donna?
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3 marzo 2014
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A scuola di
politica
con la riforma Gentile
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Basta solo essere donna?
Ci si interroga su queste cose giusto per dare un senso alle giornate
intorno all’otto marzo, che, nell’immaginario collettivo, appaiono essere tra
le poche, se non le uniche, nel corso di un intero anno solare, in cui la
donna attiri l’attenzione generale, oltre che la propria in taluni casi. Il
maschilismo non è stato debellato del tutto e lo stesso femminismo non ha
ancora cessato di farsi del male.
Il fatto, poi, che delle donne debbano ancora parlarne
prevalentemente gli uomini, la dice lunga sulla pretestuosità di alcuni
movimenti che, lungi dall’essere diventati esiti di un assunto filosofico
convinto ed equilibrato, appartengono ancora alla sfera dell’antropologia e
della sociologia. …
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“Vogliamo
solo obbedienti!” sembra essere lo slogan della nuova (si fa per dire) scuola
di politica emergente anche nella nostra città.
E si
che il primo obbediente si è dimesso appena cinque o sei mesi fa. La Storia
non insegna nulla a chi delega il proprio pensiero ad altra testa quadrata.
D’altronde, nella vita si può crescere pensando da sé o si può
crescere obbedendo; è solo un problema di scelta e Termine, poverino, aveva
scelto di obbedire. Lo ha fatto, però, con umiltà, senza prosopopea, senza
millantare crediti, con la modestia tipica di chi ha coscienza dei propri
limiti.
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“Marionetta”
dal
sito internet
Freeonda revolution
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1 marzo 2014
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Ceto politico o classe dirigente?
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13 febbraio 2014
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Siamo tutti candidati
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Dietro al silenzio imposto dalle ultime tragiche vicende che
hanno colpito crudelmente la nostra città, non si arresta il fermento
sotterraneo delle manovre pseudopolitiche che ci condurranno, da qui a poco,
verso l’obbligo civico della scelta degli amministratori locali.
Pur senza indagare minuziosamente nelle mosse dei singoli, che
ormai costituiscono una vera e propria rete a maglie strette per imbrigliare
il consenso popolare sulla scorta delle ragioni più impensate, si ha la
sensazione che la finalità ultima degli strateghi di piccolo o medio calibro
sia soltanto quella di far uscire dalle prossime elezioni, più che una nuova
classe dirigente, un ceto politico (nuovo, vecchio o riciclato) che abbia la
sola preoccupazione di sopravvivere come tale, ma non di governare la città.
……
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Non passa giorno senza che qualche formazione politica non
metta il naso fuori dalla bambagia, nella quale sta trascorrendo il letargo
invernale e, con una baldanza nella quale nessuno crede, si lascia andare
alla facile “grillata” della presenza sulla rete per cogliere eventuali
adesioni da offrire non si sa a chi e per quale scopo.
Dopo la trovata parasportiva di “Forza Italia” che, nonostante tutto, ha
riscosso consensi nel Paese, l’ala destra del palazzo della politica si è
arricchita di un’altra trovata pseudopatriottica: “Fratelli d’Italia”, una
formazione che infoltisce il sottobosco del nazionalpopolare, che poco ha di
italianità, ma molto di italianismo deteriore. È l’amo ben mimetizzato sotto
un’esca nostalgico-furbesca …
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7 febbraio 2014
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Parenti serpenti
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3 febbraio 2014
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Confessioni, 5ª puntata
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La
locandina del
celebre
film
di
Monicelli
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Il quadro politico locale
tende ad assumere connotazioni sempre più indistinte, sia nella nomenclatura,
sia nelle modalità di esplicazione. (leggi)
Partiamo
dalla nomenclatura. Abbiamo sul territorio cittadino aggregazioni politiche
così definite:
1.
Partito democratico.
2.
Popolari e democratici.
3.
Progetto democratico.
Se
fossero nomi e cognomi avremmo nomi diversi con lo stesso cognome. Vuoi
vedere che sono parenti?
Se volessimo
ridurli in acronimi ci troveremmo di fronte ad una identità sconcertante: PD.
…
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“…e giunto al fin della licenza, io tocco!” Con
la celebre battuta dell’altrettanto famoso Cirano di Bergerac, il seicentesco
personaggio di Edmond Rostand, si può liquidare
l’ultima tranche dell’intervista fiume di Alberto Termine.
Così,
dopo la piccola schermaglia non a fil di fioretto, ma combattuta con le
innocue spade di legno dei ragazzini degli anni cinquanta, l’ex primo
cittadino si decide a dare la sua prima stoccata seria, in questo duello da
palcoscenico, ai veri responsabili della caduta verticale della sanità nella
nostra città e nell’intero territorio della valle dell’Esaro. …
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2 febbraio 2014
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Confessioni. 4ª puntata
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1° febbraio 2014
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Confessioni, 3ª puntata
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Discorsi nella nebbia
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Non era difficile immaginare che la telenovela continuasse (leggi l’articolo). Lo
avevamo detto un paio di giorni fa. L’obiettivo? Sempre quello di creare una
frattura insanabile tra il centro e le periferie: la vecchia solita strategia
che ha fatto le fortune di chi l’ha messa in campo molti anni fa, carpendo la
fiducia e la buonafede dei sammarchesi che non vivono in centro.
Chi ha in proprietà esclusiva il pensiero dello sproloquiatore degli ultimi giorni - ovvero del sindaco
pentito -, aveva già instillato nelle menti di …
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Mai metafora fu più calzante. Dalla nebbia metaforica alla nebbia
reale, quella che sta avvolgendo la nostra città da qualche giorno, dandole
una fisionomia da altra regione. Ma la nebbia che più ci disorienta è quella
che impacchetta i discorsi postumi del nostro ex primo cittadino, che ormai
ha da dire su tutto e su tutti. Non basterebbe a fermarlo nemmeno un miracolo
di San Francesco.
In questo quarto stralcio di
intervista [che fa solo la gioia della testata che la ospita] Termine
delinea ritratti….
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Nebbia
in città
(Foto Chiaselotti)
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Il consigliere
regionale
Giulio Serra
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(Foto
l’Ora della Calabria)
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31 gennaio 2014
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Padrone, perdona loro:
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30 gennaio 2014
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Si confessano uno alla volta
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“Non sapevano quello che stavano facendo”
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Il 9 maggio 2013, Calabria Ora pubblicava un articolo dal titolo “La
confessione di Serra” (vedi).
Oggi, a distanza di nove mesi (quasi un parto naturale dopo una gravidanza a termine - guarda caso -) la locandina dello stesso giornale, affissa sulla porta delle
edicole, riporta in caratteri cubitali “LA
CONFESSIONE DI TERMINE”(leggi), per la serie: la società ha sempre bisogno di un martire
o di un colpevole.
«Mi hanno usato per far fuori Serra» dice testualmente l’ex
sindaco della città, abbondantemente caricaturato e messo alla berlina
durante tutto il perdurare della sua carica.
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Nel leggere la seconda
puntata delle confessioni di Termine (leggi), sembra quasi di
sentir parlare un'altra persona. Non lo avevamo mai sentito esporre con un eloquio
tecnicamente impostato quasi fosse un politico consumato. Nella sua arringa
ci sono tutti gli elementi identificativi di un discorso molto marcato, direi
quasi “griffato”, per le sottolineature di competenza e di fedeltà riservate
a soggetti ben precisi ed omogenei, che si potrebbero esemplificare come le
remore attaccate al corpo di uno squalo.
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(Foto
l’Ora della Calabria)
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29 gennaio 2014
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L’Ora della
Calabria:
“Ora ci sono 50
disoccupati in più…”
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23 gennaio 2014
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Dal ricatto al riscatto
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È vero che il primo
tentativo di riscatto è miseramente naufragato nella dabbenaggine politica di
una coalizione anomala quanto stupida, i cui singoli protagonisti sono
annegati proprio in un oceano di ricatti; quegli stessi dai quali pensavano
di potersi facilmente affrancare con le loro armi spuntate e, per ciò stesso,
inadeguate. Nessuno di essi ha mai riflettuto sul fatto che per mettersi in
quelle acque tempestose bisognava almeno saper nuotare o, quanto meno, unirsi
a compagni di avventura più affidabili e più saldi nel pensiero. …
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Stabilimenti
Vegitalia
S.
Marco Argentano
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Si leggeva ieri su “L’Ora
della Calabria” che il mostro galoppante della disoccupazione si aggira tra
quelli che erano tra i più significativi gangli economici della nostra città,
i meriti della cui realizzazione furono oggetto di contese, rivendicate
paternità, finalizzate alla fortuna di pochi, ma contrabbandate come elevata
forma di altruismo che si incanalava verso il benessere della cittadinanza.
In pochi avevamo subodorato (e denunciato nei vari convegni, all’epoca)…
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Palazzo
S. Chiara
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18 dicembre 2013
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Buon Natale
e Felice Anno
nuovo
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Ci si chiedeva oziosamente
con alcuni amici se quest’anno avremo un Natale povero o un Natale triste. In
ogni caso, la prima opzione non poteva che essere causa della seconda e,
tuttavia, bisognava anche stabilire la chiave di lettura della domanda.
La cosa, circoscritta alla
nostra città, aveva la caratteristica dell’una e dell’altra opzione,
qualsiasi fosse l’angolazione prospettica dalla quale si osservasse il
fenomeno. Dal nostro punto di vista…
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Goditi il
nostro
Albero di
Natale
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Questo sito nasce per
osservare e riferire un po’ di quanto si muove sulla scena politica a San
Marco Argentano, prevalentemente nel palazzo comunale.
Balza agli occhi immediatamente
che siamo di fronte ad uno scenario drammatico sul piano della qualità e
della competenza.
Calca la scena un cast di
“attori” dalla innata predisposizione per la recita a soggetto, che un finto
regista muove secondo un concetto di intercambiabilità perenne. Comparse e
primi attori si confondono nel tira e molla delle cariche affidate secondo la
“strategia” del pressappoco, per cui vengono ritirate, riaffidate,
rimodulate, mollate e riprese tra entusiasmi e musonerie che fanno parte del
canovaccio, come una scena da teatro dell’arte di qualche secolo fa.
Sembra di assistere ad una
rappresentazione dell’opera dei “pupi”, con la differenza che il “saracino”
qui è nel Palazzo, dove è entrato con le sue truppe allineate e coperte
marciando all’inno di “Aggiungi un posto a tavola”.
Gli amici di ieri sono i
nemici di oggi e Dio solo sa che cavolo saranno domani.
Il cielo ci è testimone,
immobile come gli allineati.
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