La città politica (e non solo) alla luce del pensiero divergente

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Abbiamo “bestemmiato in chiesa”

 

 

 

 

23 dicembre 2017 image006Nell’aula consiliare mediamente affollata, l’atmosfera era quella di una circostanza piuttosto significativa. La presentazione del romanzo del magistrato-scrittore Rocco Cosentino “Nata sotto il segno del cancro” – Pellegrino editore -  è risultata essere il corollario di un discorso sul male del secolo, che affligge molte più persone di quante si possa immaginare. Le relazioni, sulle quali diremo da qui a poco, non potevano eludere, per forza di cose, riferimenti pesanti sulla sanità in Calabria. Ma parlare di sanità a San Marco Argentano è come bestemmiare in chiesa. E spiegheremo perché. Dal tavolo dei relatori, la testimonianza toccante di Lucio Lanzillotta ha aperto una ferita dolorosa nella sensibilità sociale e nell’affettuosa vicinanza di tutti verso lo sfortunato amico, affetto da patologie neoplastiche plurime e foriere si sofferenze fisiche e psichiche contro le quali Lucio continua a lottare con la volontà di un eroe e la forza di un guerriero….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Conoscere: un imperativo perenne

 

 

 

 

27 novembre 2017 Quando avverrà che la gente, tutta la gente, farà amicizia con la conoscenza? Conoscere non vuol dire soltanto entrare in contatto e recepire i dati di quella che comunemente si definisce “cultura”, che nel gergo quotidiano, nel comune sentire, viene identificata con l’istruzione, il sapere, che sia aulico o meno elevato.

Conoscere, mi piace pensare, vorrebbe poter dire avere contezza, per testimonianza diretta o per riporto attendibile, di quanto accade intorno a noi, nel territorio che si abita e di cui si determinano gli eventi direttamente o indirettamente. Conoscere gli uomini, quindi; interiorizzarne i ruoli, le funzioni, le responsabilità; valutarne e giudicarne gli aspetti tangibili come il comportamento, la dimensione sociale, le connessioni con i propri simili, il deprecato egoismo e l’auspicabile altruismo, le cordiali ipocrisie e l’indifferente sincerità. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Illustri cittadini onorari

 

 

 

 

16 luglio 2017 – Litterae non dant panem” è stata l’amara locuzione espressa dal chiarissimo prof. Damiano Fonseca durante il suo intervento nell’aula consiliare di San Marco Argentano, a conclusione della seduta che, all’unanimità dei presenti (ma non delle presenze), gli aveva appena conferito la cittadinanza onoraria assieme con il prof. Gino Crisci, rettore magnifico dell’Università della Calabria.

Una citazione quanto mai puntuale che fendeva, come una lama tagliente, l’atmosfera di solennità che si respirava mentre la profonda dottrina del prof. Fonseca si spandeva nella enorme sala attraverso l’autorevole musicalità di un eloquio la cui eleganza formale faceva dimenticare qualche improvvida esibizione “dialettica”, fuori senso e fuori luogo, che alcuni minuti prima aveva tentato di trascinare l’aula nei solchi di qualche orto brullo ormai quasi improduttivo.

Belle, nella loro spontaneità, le parole che il Sindaco, mettendo da parte per un attimo l’ufficialità codificata nel documento formale, rivolgeva a braccio agli autorevoli neo-concittadini quasi fossero, ormai da tempo, parte integrante di una città che meriterebbe tanto di più sul piano della rappresentanza civile. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Quando Berta filava

 

 

 

 

19 maggio 2017 – image004Tutto scorre, tutto cambia. “Panta reei” diceva Eraclito. E tra le cose che scorrono inesorabilmente e che ne modificano lo stato, il tempo la fa da padrone. Se ne rende maggiormente conto, talvolta con soddisfazione, talaltra con sgomento, chi ha raggiunto la mia età e di tanto in tanto si sorprende a “riavvolgere il nastro” osservando in sequenza le lente modificazioni che il Tempo sornione ha apportato alle condizioni di vita del genere umano e non solo.

Così osserviamo, spesse volte con rassegnata impotenza, i capovolgimenti delle abitudini, gli stravolgimenti delle professioni, il degrado della politica, le metamorfosi frequenti del senso comune divenuto così “liquido” (per parafrasare Zygmunt Bauman) da adattarsi senza eccessive difficoltà ai frequenti mutamenti di forma e di sostanza della complessa fisionomia della società contemporanea.

Da vecchio insegnante, mi lascio andare spesso alla considerazione critica di un assioma tanto ovvio quanto colpevolmente ignorato dalla classe politica attuale, in base al quale tra i compiti della scuola ci sarebbe quello di formare la società, non certo “costruendola” artatamente, ma agevolandone lo sviluppo nel rispetto delle norme fondamentali della nostra civiltà. Ovvero, nella puntuale osservanza dei diritti e dei doveri senza i quali prende corpo la sregolatezza dell’anarchia e lo spregio per l’autorità costituita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’inclusione

 

 

 

 

27 marzo 2017 – Uno studente chiede a Ilvo Diamanti: «Che significa essere di sinistra?»

Il prof. Diamanti, politologo insigne, risponde proponendo la definizione di “sinistra” fornita da Norberto Bobbio: «La sinistra è inclusione!» Vale a dire aprire a tutti i cittadini l’area dei diritti, con ciò intendendo il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto allo studio, il diritto all’assistenza, … I numerosi altri diritti nell’ampio panorama delle attese dell’uomo non più suddito, li elenchi il lettore, quand’anche non colto, ma comunque titolare di tutte le attese legate ai tempi ed alla condizione di ciascuno.

Mi verrebbe da dire: tutti i diritti costituzionali.

A salvaguardia e a difesa di questi diritti, pertanto, dovrebbe ergersi ogni istituzione posta dall’uomo stesso nella società cui egli dà senso e ragione dal dí che nozze e tribunali ed are / diero alle umane belve esser pietose / di se stesse e d’ altrui “[U. Foscolo – I sepolcri – vv.91-93]. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Teorema (ovvero, “La lezione di Locri”)

 

 

 

 

21 marzo 2017 –image004 E così, si definisce “sbirro” chiunque adotti un atteggiamento di rifiuto dei fenomeni malavitosi o, molto più semplicemente, si opponga, quand’anche solo verbalmente, al malaffare in genere, ivi comprese tutte le maneggionerie poco pulite e poco oneste che vengono messe in atto a danno dei cittadini inermi.

Il campionario di queste ultime è vario e variegato. A catalogarle non basterebbe un volume di dimensioni stratosferiche e, al di là della già nota terminologia giudiziaria, occorrerebbe la messa in campo di una creatività straordinaria per inventare nomi e definizioni, nonché situazioni e circostanze, che imporrebbero numerose appendici ai codici (civile e penale, nonché delle rispettive procedure) già di per sé abbondantemente corposi. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Nemo dat quod non habet

 

 

 

 

1° febbraio 2017 – Ero studente, non ancora maggiorenne. Occupavo image004un banco, necessariamente defilato sulla destra della cattedra per ragioni di spazio, in un’aula che ospitava la classe terminale della mia scuola superiore, circondato dalla naturale esuberanza di una trentina di studenti che, come me, confidavano [ahimè!] nei successi scolastici sperando che fossero forieri di altrettanti successi nella vita. Era l’epoca in cui nessuno rilevava l’opportunità di mettere in discussione il valore di un corpo docente che, simpatie o antipatie a parte, si dava in pasto con la propria autorevolezza (e, spesso, con il proprio autoritarismo) all’ansia di crescere, talvolta disordinata, di giovani ancora ignari del dedalo intricato delle strade della vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per approfondire:

http://vastano.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/01/29/trump-e-la-memoria-della-storia-tedesca/

 

 

 

 

 

 

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Dopo la cattiveria, ‘a ciutìa!

 

 

31 agosto 2016 – C’è voluta tanta cattiveria (e che cattiveria!) per chiudere l’ospedale di San Marco. Non c’erano ragioni valide alla base del provvedimento di chiusura. C’era solo malignità, coscienza sporca, interessi inconfessabili che nulla avevano di proiezione positiva sulla popolazione. Così, quindi, senza ragioni, senza una logica evidente e senza la minima esitazione, l’ospedale è stato chiuso tra metaforici applausi conniventi di una buona fetta di popolazione al servizio, che ancora oggi non si è svegliata dall’incubo che, prima o poi, terrorizzerà il sonno profondo nel quale giace da parecchio tempo, beata nella sua postura prona piuttosto che sdraiata. …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Informativa sulla privacy

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo sito nasce, nei primissimi giorni di maggio del 2013, per osservare e riferire un po’ di quanto si muove sulla scena politica a San Marco Argentano, prevalentemente nel palazzo comunale.

Balza agli occhi immediatamente che siamo di fronte ad uno scenario drammatico sul piano della qualità e della competenza, confuso e disorientato sul piano politico, scadente sul piano dell’autorevolezza nel contesto territoriale.

Calca la scena un cast di “attori” dalla innata predisposizione per la recita a soggetto, che un finto regista muove secondo un concetto di intercambiabilità perenne. Comparse e primi attori si confondono nel tira e molla delle cariche affidate secondo la “strategia” del pressappoco, per cui vengono ritirate, riaffidate, rimodulate, mollate e riprese tra entusiasmi e musonerie che fanno parte del canovaccio, come una scena da teatro dell’arte di qualche secolo fa.

Sembra di assistere ad una rappresentazione dell’opera dei “pupi”, con la differenza che il “saracino” qui è nel Palazzo, dove è entrato con le sue truppe allineate e coperte marciando all’inno di “Aggiungi un posto a tavola”.

Gli amici di ieri sono i nemici di oggi e Dio solo sa che cavolo saranno domani.

Il cielo ci è testimone, immobile come gli allineati.