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16 marzo 2014 Prima
o poi, tutti i nodi vengono
al pettine Se qualcuno dovesse minimamente sospettare che ne siamo
contenti, commetterebbe l’errore più grosso della propria vita. Ce ne dispiace per la dimensione umana, che ci appartiene per
dono di natura, per formazione socio-culturale, e che risulta essere estranea
ad altri; ce ne duole per il contesto parentale che avvolge il soggetto di
nostro maggior interesse; non ci gratifica, oltretutto, una vicenda che
coinvolge la nostra città, per quanto non esente da responsabilità di fondo.
San Marco Argentano, che si voglia o no, è altro da questo. È fondamentalmente per queste ragioni che ci asteniamo da ogni
commento, che sarebbe facile con il senno di poi, e che ci consentirebbe di
affondare il coltello nella piaga al di là di ogni ragionevole sadismo. Il momento sarebbe tra i migliori per ergersi a censori e
fustigatori di costumi: non avrebbe esito né senso, come non ne ha avuti
vent’anni fa. (1) Il
fatto, in ogni caso rimane. E chi fa informazione politica non può
trascurarlo. Così
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