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29marzo 2014 Nell’area del totosindaci Scommettiamo? Virginia
Mariotti vacilla, Pinotto Mollo scalpita speranzoso, Antonio Lanzillotta
appare stabile e tranquillo, Antonio Artusi «gongola». (leggi articolo de “l’Ora della Calabria”) I primi due dipendono interamente dalle turbe umorali del loro
pater familias, che alcuni vedono
incamminato sul viale del tramonto, il quale, proprio come nella società
romana di qualche millennio fa, ha su di essi diritto assoluto di vita e di
morte, che in politica significa “dentro” o “fuori”. Il terzo gode, serenamente fino a questo momento, del sostegno
di un gruppo piuttosto nutrito, che si regge sul concetto di un esasperato e
convinto civismo, sulla condivisione di un progetto per la città, nonché
sull’appoggio, tra l’altro, di un partito organizzato, ancorché in pieno
dibattito interno. Il quarto «gongola»
per la designazione di se stesso, fatta da se stesso, unico elemento di
aggregazione di una squadra che ancora non c’è, ma che un quotidiano in
profonda crisi economica spalma su più colonne con un articolone-spot a cura
del solito articolista, che fonda le sue teorie su notizie vecchie di almeno
una settimana o due. Ci rendiamo conto che interpretare gli umori di una città e del
suo corpo elettorale non è cosa facile come leggere nella realtà delle cose.
Sono elementi la cui volubilità dipende dalla quantità e dalla qualità degli
elementi di informazione che vengono, spesso artatamente, somministrati con
una frequenza in crescita esponenziale via via che ci si avvicina alla data
fatidica del confronto elettorale. Il termine ultimo per la presentazione delle liste è il 26
aprile prossimo. Il che vuol dire che manca quasi un mese perché si scriva la
parola “fine” in calce a più elenchi di nomi che rappresenteranno, ciascuno
per la propria parte, la fisionomia delle probabili squadre di governo con in
testa il sindaco designato. Allora saranno “liste elettorali”. Fino a quel
momento, tutto fluttua nell’aria. Pericolosamente, per alcuni. Ma quante saranno le liste? Interroghiamoci su questo elemento, prima di incominciare a
spazzare servilmente (come fanno alcuni), davanti ai passi del candidato, il
sentiero che conduce a Palazzo Santa Chiara. Perché questo elemento
condizionerà anche la scelta dei capilista. Qualche testa
potrebbe cadere facendo un bel po’ di rumore, qualche candidatura data per
certa potrebbe sparire dalla sera alla mattina, qualche luogotenente potrebbe
perdere le spalline graduate. In aprile sarà primavera inoltrata e i
“ramarri” escono dalla tana in attesa del sole di maggio, dopo la paura per i
tuoni e i fulmini di fine inverno. C’è poi chi sospetta (mentre qualcun altro spera e altri
ancora ne hanno la certezza) che, con il caldo della prossima estate, qualche
capolista eventualmente eletto, potrebbe non sopportare la calura estiva e
decidere di cambiare (o vendere) la propria casacca per meglio adeguarsi
all’ambiente e alle situazioni. Neppure i candidati di secondo piano sono esenti
da questo rischio: ciò che è successo una volta potrebbe succedere ancora.
Ecco perché le liste vanno analizzate, con pignoleria, da cima a fondo prima
di esprimere il voto. Su questi fenomeni e su questi sospetti si potrebbe aprire una
sala scommesse. Chi volesse aprirsi uno sbocco lavorativo improvvisandosi
bookmaker, potrebbe già incominciare a calcolare quotazioni interessanti.
Qualche candidato potrebbe addirittura scommettere sulla propria disfatta e
guadagnarci almeno un po’ di soldi, tanto per rifarsi delle spese sostenute
in campagna elettorale. Se le liste saranno tante, come qualcuno paventa,
scommettere sarebbe davvero divertente. Esperto di scommesse e affini, stamane, entra a gamba tesa
sulla scena politica locale, il vulcanico Mimmo Diodato ad eruttare i suoi
lapilli infuocati sulla confusione generale, nella quale non gli dispiace
articolarsi con la sua naturale irruenza. Noi speriamo soltanto che la primavera astronomica prima, e
climatica dopo, siano foriere dell’inizio della primavera sammarchese. Luigi Parrillo |
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