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3
febbraio 2014 |
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Confessioni,
5ª puntata |
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“…e giunto al fin della
licenza, io tocco!” Con la celebre battuta
dell’altrettanto famoso Cirano di Bergerac, il seicentesco personaggio di
Edmond Rostand, si può liquidare l’ultima tranche dell’intervista fiume di Alberto
Termine. Così, dopo la piccola schermaglia non a fil di fioretto, ma combattuta
con le innocue spade di legno dei ragazzini degli anni cinquanta, l’ex primo
cittadino si decide a dare la sua prima stoccata seria, in questo duello da
palcoscenico, ai veri responsabili della caduta verticale della sanità nella
nostra città e nell’intero territorio della valle dell’Esaro. «…un po’ di colpa
– dice testualmente Termine - va data
anche ai due consiglieri regionali della Valle dell’Esaro Giulio Serra e
Fausto Orsomarso, perché mentre più volte noi sindaci volevamo fare azioni
forti, loro due ci hanno più volte rassicurato». (Leggere l’articolo) Sembra quasi che l’Albertone abbia letto il nostro commento di
ieri mattina e ne abbia tratto spunto. Forse non tanto per un atto di
coraggio, ma anche per scaricarsi di una parte di responsabilità. Il che
sarebbe anche giusto, ma solo in vista di una sua ricandidatura. A questo proposito ci sarebbero da fare alcune considerazioni,
perché ricandidarsi potrebbe significare più cose. Proviamo a pensarne
qualcuna: 1.
Ambire effettivamente di
ritornare a Palazzo Santa Chiara con una posizione di privilegio. 2.
Frantumare l’elettorato con una lista
in più per favorire la scalata di qualche altro. 3.
Candidarsi, prendere magari un
seggio, entrare come consigliere di minoranza e poi si vedrà. 4.
Spera di fare il terzo che gode nella
disputa Mariotti-Mollo, ostacolando la possibilità che possa farlo Artusi. Sarebbe opportuno, in ogni caso, che si desse un’occhiata critica
e profonda a tutto quanto è successo, in chiave politico-amministrativa, dal
2009 ad oggi. La documentazione non manca e, al di là dell’ufficialità, il
nostro sito può essere un valido documento di consultazione, anche comparata
con la storia politica recente e meno recente della nostra città (dal 1985). Non pretendiamo di essere il vangelo, ma non mancheranno
certamente gli spunti per una riflessione accurata. La nostra produzione,
diversamente da discutibili scritti anonimi (tanto cari all’istinto e alle competenze
critico-letterarie di qualche sedicente padreterno),
recano data e firma. Sono quindi riconducibili all’estensore e al periodo
storico. [Vedi Archivio] |
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“Le elezioni entrano nel vivo” titola ancora stamattina l’Ora
della Calabria e sarebbe il caso che non solo le forze politiche incomincino
a pensarci. Anche il cittadino dovrebbe aguzzare la vista e guardarsi intorno
con atteggiamento critico e propositivo. Noi ripetiamo il concetto che i nomi sono soltanto una scatola vuota
se non rappresentano un progetto di sviluppo. Ogni singolo nome deve
riassumere un atto politico e un progetto di governo, altrimenti non serve a
niente. Vincere per non governare non è utile alla città. Qualsiasi lista
deve contenere, oltre alla possibilità di vittoria, un concentrato umano che
garantisca attivismo a favore della gente, non solo a favore di se stesso,
come in molti casi è accaduto. Siamo in attesa di verificare l’ingegneria umana e politica con
la quale saranno composte le liste elettorali. Il capolista, da solo, farà la
fine di Alberto Termine. In bocca al lupo, candidati! Luigi Parrillo |
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