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La città politica (e non solo) alla luce del pensiero divergente |
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16 luglio 2017 Illustri cittadini onorari “Litterae non dant panem”
è stata l’amara locuzione espressa dal chiarissimo prof. Damiano Fonseca
durante il suo intervento nell’aula consiliare di San Marco Argentano, a
conclusione della seduta che, all’unanimità dei presenti (ma non delle
presenze), gli aveva appena conferito la cittadinanza onoraria assieme con il
prof. Gino Crisci, rettore magnifico dell’Università della Calabria. Una citazione quanto mai puntuale
che fendeva, come una lama tagliente, l’atmosfera di solennità che si
respirava mentre la profonda dottrina del prof. Fonseca si spandeva nella
enorme sala attraverso l’autorevole musicalità di un eloquio la cui eleganza
formale faceva dimenticare qualche improvvida esibizione “dialettica”, fuori
senso e fuori luogo, che alcuni minuti prima aveva tentato di trascinare
l’aula nei solchi di qualche orto brullo ormai quasi improduttivo. Belle, nella loro spontaneità, le
parole che il Sindaco, mettendo da parte per un attimo l’ufficialità
codificata nel documento formale, rivolgeva a braccio agli autorevoli neo-concittadini quasi fossero, ormai
da tempo, parte integrante di una città che meriterebbe tanto di più sul
piano della rappresentanza civile. Veniva ricordato che, da oltre un
quarto di secolo, cattedratici illustri hanno tentato di
inserire la nostra cittadina in un panorama di maggiore autorevolezza sul
piano culturale, affinché potesse averne ritorni interessanti sul piano
turistico ed economico. Ma, al di là di spettacolari pantomime, impreziosite
dalla presenza scenica di belle emergenze storico-architettoniche che la
città vanta come patrimonio costituito da lasciti di altre generazioni, nulla
ha determinato la crescita di San Marco Argentano, come ricordava
puntualmente qualche consigliere di minoranza più attento alla sostanza
piuttosto che alla forma, senza nulla togliere a quest’ultima, puntualmente
esibita e rispettata nello stile e nel linguaggio. Il prof. Fonseca sottolineava
l’imponenza storico-culturale della torre normanna. Un monumento che
testimonia il ruolo, certamente non centralissimo, della nostra città nei
fenomeni storici della “occidentalizzazione” dell’Italia meridionale.
Nessuno, tuttavia, ha avuto il coraggio di dirgli che, da qualche tempo in
qua, per un progetto politico-amministrativo subdolo quanto utilitaristico,
se un sammarchese dice ad un ospite «ti
porto a visitare la Torre», intende condurlo al centro commerciale,
orgoglio e vanto di una categoria di politici degli ultimi quinquenni. Tuttavia, al di là di queste
considerazioni – obbligatorie per chi guarda la città nella sua interezza e
non per compartimenti stagni – la cerimonia del conferimento della
cittadinanza onoraria ai professori Crisci e Fonseca risulta un atto di
grande rilevanza per una cittadina come la nostra che arricchisce il proprio
albo d’oro di due figure di elevatissimo profilo, le cui aureole, protette –
spero – dai tentativi di essere strappate e trascinate sulle teste di chi
intenderebbe appropriarsene, diano stimolo agli amministratori presenti e
futuri per azioni finalizzate a crescite collettive e non individuali. Sindaco, nelle tue mani è il
riscatto della città! Luigi Parrillo |
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