Scorci della città politica tra le righe del pensiero divergente
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	Roma, 08/11/2022 Se possiamo ancora dirci cristiani Possono dirsi "cristiani" coloro che negano dignità ai disperati che tentano di attraversare il mare "inseguiti dalla morte",per sfuggire da guerre, violenze, torture, fame ? Possono dirsi " cristiani " coloro che, privi di compassione, - con il pretesto, a fini propagandistici, di voler tutelare i nostri confini dall'asserita minaccia di" invasione" da parte di coloro che agiscono al solo fine di assicurarsi la sopravvivenza - negano, in violazione del diritto internazionale, un porto sicuro ai naufraghi soccorsi dalle Organizzazioni non governative.  In  modo arbitrario, ipocrita e, comunque non rispondente alle convenzioni internazionali, si distinguono i soggetti fragili,  meritevoli di soccorso, dagli altri che, - spogliati della propria umanità, vengono definiti dal ministro dell'interno "carico residuale", soggetti comunque vulnerabili per le tragiche esperienze vissute - dovrebbero ritornare nelle acque internazionali. Possono dirsi " cristiani" i "Salvini" con i crocifissi al collo e i rosari ai polsi; le "Meloni" che urlano in piazza "sono cristiana"; gli ex prefetti, oggi ministri, che ritengono di risolvere il complesso problema dell'emigrazione, chiudendo i porti e, ricattando, con merce umana, le altre nazioni europee, anziché battersi in sede europea per la modifica del Trattato  di Dublino, modifica osteggiata dalle nazioni "amiche" di questo governo, in particolare dalla Polonia e dall'Ungheria di Orban...? Possono dirsi "cristiani" coloro che, con le loro politiche, fomentano la cosiddetta "ego libertà", la libertà, cioè, del cittadino da ogni vincolo nei confronti degli altri, la libertà da ogni responsabilità nei confronti della collettività, l'indifferenza verso le sofferenze dell'altro da sé non riconosciuto come figlio di quel Dio che proclamano a parole ma che quotidianamente offendono con la loro condotta priva di umanità?  Maria Gloria Attanasio