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Scorci
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7/09/2021 Costituzione
e diritto d’asilo
L’art.10,
comma 3, della nostra Costituzione così recita: «Lo straniero, al quale sia impedito l’effettivo esercizio delle
libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha diritto
d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite della
legge». Con
L. 24/7/1954, n.722, lo Stato Italiano ha ratificato la Convenzione di
Ginevra del 28/7/1951, sottoscritta da 144 Stati, che definisce le condizioni
perché possa essere riconosciuto lo status di rifugiato, determina i diritti
dei rifugiati e l’obbligo degli Stati di proteggerli. Alla luce della
normativa vigente, non sarà più consentito ai sovranisti di casa nostra
fondare la loro abituale redditizia, quanto a consensi, campagna
anti-immigrazione sul tema dei cosiddetti “migranti economici” ai quali non
viene riconosciuto il diritto di fuga dalla siccità, dalla fame, dalla
malattia. È, infatti, incontestabile il diritto d’asilo nel territorio dello
Stato Italiano degli afgani in fuga dal terrore, dalle minacce alla vita,
alle libertà fondamentali. È
noto che il tema dei diritti umani non è un tema caro ai sovranisti di casa
nostra, sia esso il diritto d’asilo, ovvero lo ius soli, o lo ius culturae, o
il diritto di omosessuali-trans di essere tutelati dai cosiddetti “crimini
d’odio”. Quanto
al diritto d’asilo, in piena crisi afgana, i sovranisti di casa nostra sono
andati e rendere omaggio al sovranista per eccellenza, l’ungherese Orban -
faro per i fautori di leggi repressive - per dire “no” ai “corridoi
umanitari” per quegli afgani che vogliono fuggire dal loro paese. La
nostra Meloni, che cita a sproposito la “Fattoria degli animali” di Orwell,
dovrebbe approfondire lo studio della nostra Costituzione e dei trattati
internazionali, perché comprenda che gli afgani, come già detto, hanno diritto d’asilo nel
territorio della Repubblica. Non possiamo non constatare, con sgomento, che
le tragiche immagini
trasmesse dall’aeroporto di Kabul, la disperazione delle donne, la cui vita,
i cui diritti, sono in pericolo con l’avvento dei talebani, la disperazione
di quegli uomini aggrappati agli aerei in fase di decollo trovando così la
morte; delle madri che affidano a sconosciuti i propri bambini per salvarli
da un futuro oscuro, non hanno scalfito la durezza dei cuori di politici
incapaci di nutrire alcun sentimento di pietà, di compassione, capaci,
invece, di fomentare le paure, l’ignoranza, l’egoismo di gente priva di
umanità, per conseguire consensi elettorali. Mi
chiedo come sia possibile che uomini che predicano politiche di esclusione
possano “sbandierare”, senza pudore alcuno, crocefissi e rosari. Nulla è più
lontano dalla cultura dell’esclusione del messaggio d’amore di Gesù Cristo e
dei Vangeli. Ricordo,
infine, che a nessuno è dato scegliere il luogo in cui nascere. Per un
insondabile gioco del destino, ognuno di noi avrebbe potuto trovarsi
all’aeroporto di Kabul in fuga dal terrore. Maria Gloria
Attanasio |
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