Scorci della città politica tra le righe del pensiero divergente

 

 

 

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Roma, 7/10/2024

7 ottobre 2023 - 7ottobre 2024

L'uccisione di migliaia di palestinesi da parte dell'esercito israeliano, come reazione al feroce pogrom del 7 ottobre 2023 contro cittadini israeliani, perpetrato da Hamas, ha giustamente determinato manifestazioni di protesta in tutto il mondo per porre fine alla distruzione di Gaza, ma assisto sgomenta, giorno dopo giorno, alla rinascita dell'antisemitismo di fatto mai spento; all'onda di odio 

- nei confronti della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio- dove hanno trovato la morte la madre e la sorella- impegnata quotidianamente nell'affermare i diritti fondamentali della persona, ignobilmente definita in un manifesto "agente sionista";                            

- nei confronti di giovani ebrei italiani, la cui unica colpa è quella di essere "ebrei'' anche se pacifisti, costretti a nascondere la propria identità nelle scuole e nelle università, per sottrarsi a comportamenti ostili;

-nei confronti di donne ebree allontanate manifestazioni perché ebree; 

-nei confronti di giornalisti ebrei ai quali è stato impedito di parlare.

È sempre più diffuso l'uso dispregiativo della parola" ebreo", è sempre più diffusa l'incapacità di separare il mondo ebraico dalle responsabilità del governo di Israele.

Altri episodi di distruzione e di morte hanno insanguinato l'umanità quali la distruzione di Groznj, capitale della Cecenia, l'uccisione in Siria di cinquanta mila musulmani abitanti della città di Musil.

Non ricordo manifestazioni di protesta, né bandiere bruciate. Credo che la ragione di tale diversità di reazione debba trovarsi in un antico ideologico pregiudizio antiebraico; in un vetero-ideologico pregiudizio antioccidentale e antiamericano di molti, benevoli invece nei confronti di tirannie, dimentichi che le disprezzate democrazie liberali, conquistate con il sacrificio di milioni di vite umane, consentono loro di esprimere liberamente il proprio pensiero.

È necessario ricordare a chi usa con disprezzo la parola "ebreo" quanto deve la cultura occidentale a quegli "sporchi ebrei", che nel campo della scienza, delle lettere e delle arti hanno segnato l'evoluzione di quella cultura che ci ha reso liberi.

A chi per ignoranza non sa o non ricorda, desidero ricordare che sono ebrei, tra gli altri, gli scienziati: Sigmund Freud, Albert Einstein (premio Nobel), Enrico Fermi (premio Nobel), Emilio Segre (premio Nobel), Franco Modigliani (premio Nobel), Rita Levi Montalcini (premio Nobel).

Sono ebrei, fra gli altri, gli scrittori Marcel Proust, Franz Kafka, Boris Pasternak Alexander Solgenitsin, Saul Bellow (premio Nobel), Isaac Singer (premio Nobel), Italo Svevo, Umberto Saba, Giorgio Bassani, Elsa Morante, Alberto Moravia.

Sono ebrei, fra gli altri, i musicisti Felix Mendelsshon, George Gershwin, Arthur Rubinstein, Mitslav Rostropovich, Vladimir Horowitz.

Sono ebrei, fra gli altri, Woody Allen, Barbara Streisand, Bob Dylan, Franca Valeri, Gillo Pontecorvo, Roman Polanski, Steven Spielberg.

Infine desidero ricordare che è ebreo Don Lorenzo Milani, maestro degli ultimi che, con la sua "Lettera a una professoressa", ha sollecitato una visione egualitaria del sapere.

Maria Gloria Attanasio