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La città politica (e non solo) alla luce del pensiero divergente |
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19/10/2015 C’era una volta… C’era una volta,
in un borgo ancora autorevole della media provincia cosentina, una emittente
radiofonica locale dal nome RL90. L’acronimo derivava dal fatto che allora
(siamo negli anni Settanta) era in voga le definizione di “radio libera” per tutte le emittenti
private che popolavano l’etere in numero cospicuo. E la definizione RL90
stava a significare, appunto, “Radio Libera 90” perché trasmetteva sulla
frequenza di 90 megahertz in FM. Era una radio come tante, che però aveva la caratteristica non
comune di rispondere effettivamente alla qualità di “libera" dal momento che si configurava di
fatto come emblema della piena libertà di pensiero e di parola, al di là del
politicismo becero e condizionante che venne dopo, molto dopo. Al suo interno
convivevano in piena armonia, perché legati da rapporti di amicizia profonda
e dalla comune passione per quel tipo di informazione serenamente asettica,
persone con inclinazioni politiche e partitiche le più disparate, la cui
adesione non si traduceva il servilismi mentali forieri di criticità e di
ipocrisie senza senso. Quell’atmosfera nutriva il corpo poliedrico di RL90, nel quale
interagivano sinergicamente conduttori in erba, speaker, tecnici, fonici,
appassionati di elettronica, procacciatori di pubblicità e, infine, ragazzi
tuttofare che curavano ogni settore utile al funzionamento della radio,
dall’apertura dei locali alla loro pulizia e manutenzione. Tutto questo, però, non bastava per gratificare la passione
bruciante che sosteneva i sacrifici d’ogni genere, di ogni ordine e tipo. La
voce della radio doveva andare al di là del raggio territoriale coperto dalla
potenza dei trasmettitori. E dal momento che non si aveva internet e, quindi,
la possibilità di digitalizzare e spedire via web il prodotto radiofonico
realizzato con notevole impiego di tempo e di fantasia, si pensò di ricorrere
alla collaborazione di un concittadino residente all’estero – gli USA, nella
fattispecie – che era responsabile di una emittente privata statunitense, la
WHBI, ascoltata prevalentemente da italiani d’America, molti dei quali
emigrati da San Marco Argentano. Ecco, quindi,
materializzarsi la figura di un nostro concittadino che risponde al nome di Antonio Piraino, curatore della
emittente americana e desideroso anch’egli di diffondere, per quanto gli
consentiva il suo raggio d’azione, la voce di RL90 di San Marco Argentano,
realizzando quello scambio di informazioni che superava le distanze oceaniche
utilizzando gli afflati di affetti e di interesse impliciti nelle voci incise
su nastro magnetico. E si! Perché si trattava proprio di
enormi bobine di nastro magnetico che andavano e venivano dagli Stati Uniti
d’America caricando di ansiosa attesa gli ascoltatori i quali udivano,
attraverso la radio, la voce di amici e parenti coinvolti in trasmissioni che
facevano da tramite tra un brano musicale, una battuta di spirito e,
talvolta, una mezza parolaccia a sua volta storpiata dalla timidezza. Si incaricarono di tutto ciò, per l’organizzazione ed il
contributo in voce, chi scrive e il suo fraterno amico Verino Battaglia
(all’epoca stimato funzionario del Comune, oggi residente a Roma), sorretti
da Luciano Chimenti nella sua qualità di fonico puntuale nonché pignolissimo
tecnico di registrazione. A latere, agiva una schiera di collaboratrici e
collaboratori che fino a notte fonda prestavano la propria opera in un artigianalissimo, ma funzionale, laboratorio che lo
stesso Chimenti metteva a disposizione per la ottimizzazione del prodotto
radiofonico. Cosa si ricavava da tutto ciò? Solo un ricco corrispettivo di
simpatie e di gratitudine da una parte e dall’altra dell’Oceano Atlantico.
Nient’altro! Ed erano questi l’immagine e lo spirito di quella vecchia,
simpatica, entusiasta, appassionata RL90. Poi vennero gli altri! Ho tracciato questo ricordo leggendo dall’articolo allegato la delusione di Antonio
Piraino, che oggi, in Florida, fa informazione attraverso un periodico
cartaceo e che avrebbe voluto dalla sua città natale un minimo di riscontro,
uno scambio di cortesie, un cenno di apprezzamento, forse una piccola
collaborazione. Il Sindaco fa bene ad assumere le iniziative dichiarate su “la
Provincia”. Un sammarchese all’estero avverte il bisogno di una corrispondenza d’amorosi sensi, specie
quando è impegnato nel mondo della comunicazione e della informazione. Siamo con te, Antonio, Non mollare! Luigi Parrillo |
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