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19 settembre
2013 La politica degli anfibi mentre Mileti
scopre l’acqua calda I colpi di coda del “caimano”, ormai, riempiono i vasi sanguigni
dei mass media nazionali che, in video, in voce, e su carta veicolano in ogni
ora e in ogni momento il messaggio arcorese come il manifesto del “movimento
della retromarcia”. Dire “minestra riscaldata” (come alcuni stanno dicendo da
ieri) o avanzi stantii di un pasto già consumato abbondantemente, è la stessa
cosa. Perché, in fondo, di avanzi si tratta. È una marcia indietro mascherata, che ricorda le famose “ritirate
strategiche” della guerra disastrosa voluta e condotta dal duce di Predappio,
mirata a produrre solo qualche danno agli avversari e/o alleati politici, ma
disastri irreparabili all’intero Paese, come se qualche milione di elettori
italiani, che ne condividono le cavolate, fossero, né più né meno, le vittime
sacrificali (come dire “carne da macello”) per un rito pagano celebrato per
la salvezza del dio della corruzione e della frode fiscale. Dalle nostre parti, tuttavia, la fauna anfibia non si fa
desiderare. Emuli del personaggio di Nanni Moretti, i coccodrilli di palude,
prossimi anch’essi, probabilmente, a vibrare gli ultimi colpi di coda,
tramano nell’acqua torbida degli stagni nostrani, osservati con attenzione
dall’ex consigliere Mileti che, oggi, tramite il
solito articolo casereccio, scopre l’acqua calda dell’ “inciucio” che, fino a qualche settimana fa, accettava volentieri
e senza storcere il naso, pur di operare nel P.alazzo S.anta C.hiara
con deleghe gradevoli ed accattivanti. (Per chi non conoscesse i coccodrilli di palude (denominati anche
“inseparabili”), questi vivono in alcune regioni dell’India e, fino ai primi
anni del secolo scorso, erano considerati animali sacri. Tant’è vero che ad
essi spesso venivano tributati sacrifici umani per ottenere favori
particolari.)
Si vede che la permanenza nelle acque ferme delle paludi, che
allegoricamente danno l’immagine autentica della politica sammarchese degli
ultimi venti anni e più, fa interpretare come movimento anche lo sputo di uno
sperduto passante. Solo i coccodrilli smuovono con accortezza il fango del
fondale melmoso, aspettando a fauci spalancate i sacrifici umani offerti dai
devoti che, giorno per giorno, pare stiano calando considerevolmente di
numero. Speriamo che il film della politica nostrana, rimasta al fermo
immagine da tempo immemorabile, riprenda a girare con attori di rango e, con
la buona pace di Mileti – ormai in pensione, a suo
dire – ci mostri un’immagine della città meno deprimente e con la voglia di
crescere per recuperare tutto il tempo perduto. Ci vuole solo un po’ di coraggio in più. Luigi
Parrillo |
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