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22 giugno 2013 L’ospedale
“sbranato” dagli incapaci E così, un altro
brandello di ospedale è andato a farsi friggere. La terapia del dolore -
quella affidata al dr. Marrazzo, per intenderci - ha preso definitivamente la
via di Castrovillari. È una disdetta. Ogni qual volta il consigliere
regionale Giulio Serra è coinvolto in trattative sulla sanità, la città perde
un altro pezzo della sua struttura sanitaria. Che sfortuna! Non è
un’illazione, è storia. Dai giornali
leggiamo che l’obiettivo di Scopelliti (il presidente-bamboccio della Regione
Calabria, al quale Serra è legato politicamente) è «azzerare al più presto il deficit per liberare risorse da investire in questo ed in altri settori e
stiamo studiando con Agenas una rimodulazione del piano operativo…»
[Calabria Ora del 19 giugno 2013]. Abbiamo letto bene «azzerare il deficit»? Cioè ripianare i
debiti, senza tappare il buco nel serbatoio delle finanze della regione, dal
quale si disperdono fiumi di denaro che si riversano nelle tasche dei gruppi
politici per l’acquisto di “gratta e vinci” o tablet di ultima generazione,
piuttosto che i-phone o detersivi, o scontrini del bar e chissà che altro
genere di articoli pruriginosi per il soddisfacimento dei desideri repressi
di una generazione di politici, a parer nostro, inadeguata. Per non parlare dei
nostri amministratori locali, inermi, immobili, mentre sottraggono loro da
sotto il naso patrimoni che altri hanno faticosamente acquisito e che un
elettorato “leggero” ha consegnato loro non per farselo “fregare” con questa
facilità, ma almeno per provare a difenderlo e conservarlo nel tempo. Niente!
Almeno, provassero a pensare che quello che si lasciano sottrarre è
patrimonio dei cittadini e che, in fondo, nonostante tutto, sono anch’essi
dei cittadini. Niente! Quand’anche strappassero loro gli abiti di dosso, non
muoverebbero un muscolo pur di occupare uno strapuntino a palazzo Santa
Chiara. Incredibile! Arrivano la mattina
in Comune, magari inciampando sulla pavimentazione sconnessa del centro
urbano, fanno qualche telefonata inutile giusto per riempire le ore della
mattinata, ordinano il caffè al bar sottostante, riscaldano la finta pelle di
qualche poltroncina e aspettano che scocchi l’ora di pranzo. Benefici per la
città? Nessuno! Ma se, casualmente, a qualcuno di loro dovesse scoppiare un
improvviso mal di pancia o un malessere lievemente più serio di una
indigestione, vorrei vedere dove corrono per porvi rimedio. E poiché non sono
nessuno e non li considera nessuno, li vorrei vedere, abbandonati per ore nei
corridoi del pronto soccorso di Castrovillari o di Cosenza (dove
arriverebbero dopo un’ora, se va bene) a pietire un aiuto crudelmente lento
per via dell’intasamento perenne di quei reparti, mentre i locali dell’ex
ospedale di San Marco rimangono colpevolmente inutili e deserti per la
sciagurata politica sanitaria di qualcuno. Avevamo un bene
primario incommensurabile, ottenuto grazie a strategie politiche e sociali di
un’altra generazione di amministratori, stimati da uomini politici di alto
rango, che guardavano a San Marco Argentano con attenzione e con interesse.
Poi si è voltato pagina ed ecco i risultati! L’ospedale era vita,
lavoro, economia, sicurezza. E ha fatto vivere, lavorare e spendere centinaia
di persone, oltre a garantire soccorsi immediati a chi ne aveva bisogno. Ha
salvato vite umane, che altrimenti…! Ma cosa volete che
importi tutto ciò a chi considera le persone solo se hanno in mano una scheda
elettorale? Cosa volete che contino gli altri per chi ha fatto dell’egoismo
la propria ragione di vita? Come può pensare ai bisogni delle persone chi si
ingozza mettendo assieme tutte le piccole porzioni “sottratte” alla tavola
degli altri? Ora, è possibile che
nessuno se ne accorga? lp |
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