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19/07/2017
gothicNetwork.org il portale delle recensioni Il Divino secondo Vito Mancuso Articolo
di: Giuseppe
Talarico Il libro di Vito Mancuso,
teologo e filosofo, Io e Dio, edizioni Garzanti, offre al
lettore con grande chiarezza una immagine della divinità ed una serie di
ragioni su cui rinnovare la fede nella trascendenza divina. Nella prima parte di questo
saggio, denso di erudizione e di riflessioni profonde sul rapporto tra la
vita umana e la creazione, Mancuso richiama un pensiero del grande
filosofo Noberto Bobbio, per il quale tutte le persone dotate di
ragione, siano esse atee, credenti in Dio oppure agnostiche, si trovano
immerse nel mistero insondabile ed inafferrabile della vita umana. Non è mai
esistita una civiltà, sia nel mondo antico sia nel mondo moderno, in cui il
fenomeno religioso, pur con tutte le differenze di carattere dottrinario, non
si sia manifestato. Infatti secondo Aristotele
il bisogno di generare un pensiero filosofico nasce nell’uomo di
fronte alla meraviglia ed allo stupore che la creazione suscita nell’animo
umano. La distanza esistente tra il mondo fisico e naturale e la
dimensione spirituale presente nella vita interiore dell’uomo, spiega la
presenza del fenomeno religioso nella civiltà umana. Nella prima parte del libro, Mancuso
con grande scrupolo filosofico, menziona e cita le diverse prove della
esistenza di Dio che alcuni grandi pensatori hanno indicato, tra cui Sant’Anselmo
D’Aosta, a cui si deve la prova ontologica, e San Tommaso
D’Aquino, autore delle famose cinque vie, che dimostrò la
necessità di risalire alla causa prima identificata con la visione cattolica
di Dio. Per Mancuso il Dio personale descritto nel catechismo
della chiesa cattolica non corrisponde all’idea della divinità che l’uomo
dotato di ragione deve avere e coltivare. Se vi fosse un Dio personale,
come pretende la dottrina cattolica, non si comprenderebbe il carico di
dolore e sofferenza che è presente nella natura e nel mondo umano
regolato dalle leggi fisiche ed in costante evoluzione. Per Mancuso occorre
pensare ad un Essere supremo da cui si genera l’energia vitale che
governa il mondo e l’universo, nel quale vi è una armonia come la scienza
ha dimostrato. A questo riguardo nel saggio
vi è una parte storica che, facendo riferimento sia alla creazione della Inquisizione
cattolica che all’indice dei libri proibiti, dimostra come spesso
il principio di autorità incarnato dalla chiesa cattolica ha
soffocato e conculcato la libertà di coscienza del singolo credente.
Sulla fede di cui sono rigidi custodi le gerarchie cattoliche, intesa
come la dogmatica che non ammette il dissenso e il dialogo, deve
prevalere la libertà di coscienza del singolo credente, sicché essa sia
espressione della autenticità della persona umana. Nella chiesa cattolica il
confronto tra le alte gerarchie ed i teologi che si allontanano e discostano
dalla dottrina ufficiale non sempre è facile e spesso viene ingiustamente
ostacolato. Per dimostrare la esistenza del Dio personale, come viene
descritto nel catechismo della chiesa, spesso si citano sia il vecchio che il
nuovo testamento. A questo proposito Mancuso individua il metodo
storico critico attraverso il quale occorre leggere ed interpretare i
testi sacri, poiché gli studiosi hanno dimostrato che gli eventi narrati
in questi testi non sempre corrispondono alla verità storica. Dubbi di natura storica sulla
reale esistenza di Gesù non se ne possono avere, poiché notizie sulla sua
vita si possono trovare nei testi latini, ebraici e di altre culture, come
quelli di Giuseppe Flavio, Tacito, Svetonio ed altri.
Tuttavia non bisogna ignorare la distinzione delineata da alcuni pensatori
tra Gesù, come persona storica, ed il Cristo, come
manifestazione del divino nella storia umana. Per Benedetto XVI,
l’attuale pontefice Joseph Ratzinger, la redenzione è un evento
non solo escatologico ma anche storico, poiché il vangelo
contiene un racconto di eventi realmente accaduti. A questo riguardo Mancuso ricorda
la disputa che vi è stata su questa controversa questione tra grandi
filosofi, come Lessing e Kierkegaard. Proprio per Kierkegaard, Cristo
va considerato solo secondo una prospettiva di fede, escludendo ogni
riflessione di carattere storico intorno alla sua figura avvolta dalla sacralità divina. I testi evangelici
hanno un valore esclusivamente escatologico e non devono, secondo Mancuso,
essere considerati alla stregua di opere storiche. Nel mondo, accanto alla armonia
che percepiamo attraverso la ragione, esiste il male in tutte le
forme in cui si palesa. Tuttavia, come notava Immanuel Kant nei suoi
testi La Religione nei Limiti della Ragione e la Critica della
Ragione Pratica, nella vita interiore dell’uomo e nella sua anima, pur
essendo l’uomo paragonato ad un legno storto dal grande filosofo
tedesco, vi è la presenza della idea del bene, della giustizia,
della bellezza, della filantropia. Per Mancuso l’idea
del divino non proviene dal mondo esterno, ma nasce da una proiezione
dell’uomo che è abitato da questi grandi sentimenti indicati da Immanuel
Kant. Il divino, il cui
bisogno esiste nell’animo umano, viene identificato da Mancuso con
l’idea di Bene, Giustizia, bellezza, Filantropia,
Verità. Pertanto l’etica è il fondamento della religione.
Il libro propone una concezione della divinità che è destinata ad
essere discussa ed interpretata sia dai credenti sia dagli atei. Un libro
bello e profondo. Pubblicato
in: GN3
Anno IV 21 novembre 2011 Scheda Autore:
Mancuso
Vito Titolo
completo: Io e Dio, Saggi Garzanti, 496 pagine, € 18.60 _______________________________ Giuseppe
talarico (talaricogius18@gmail.com)
Gentilissimo
ed Esimio Professore, avverto il dovere di porgerle un sentito
ringraziamento, per avere riprodotto nel suo bellissimo sito, da lei diretto
con grande sensibilità umana e intellettuale, la mia recensione sul libro del
professore Mancuso, che scrissi a Roma in passato. Mi scuso per non avere
notato il suo magnanimo gesto, segno della sua grande signorilità. Nutro
sentimenti di grande stima nei suoi riguardi per la sua onestà e grande
sensibilità culturale. Cordialmente Giuseppe Talarico. |
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