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La città politica (e non solo) alla luce del pensiero divergente |
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Contatti: info@sanmarcoargentano-polis.it |
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7/11/2015 Voglia di politica (Not councillor
affair) Da tempo, ormai,
i programmi televisivi affastellati nei palinsesti quotidiani che le
emittenti di ogni latitudine e importanza ci propinano di giorno e di notte,
sono ininterrottamente spalmati di talk show che, tra l’autorevolezza e il
ridicolo di alcuni “ospiti”, informano, blaterano, rumoreggiano, spesso cazzeggiano, con l’intento (non sempre
onesto) di fare opinione. Diremmo meglio: con la sottesa volontà di orientare
la pubblica opinione. Al di là, comunque, del voler fare critica televisiva (che non
è il nostro mestiere), emerge, in questo eruttare di stilemi spesso storpiati
o mal adoperati dagli sproloquiatori improvvisati o
di mestiere, un desiderio comune – espresso o non espresso – di respirare
politica, adesione ideale, convinzione filosofica, partecipazione emotiva e
motivazionale, nei fatti commentati con o senza condivisione da parte degli
stessi. Si avverte la mancanza di un comune sentire nei gruppi
deputati a guidare le sorti delle comunità. Agonizza, nella messa in atto
delle strategie di governo, il senso dell’appartenenza ad un contesto
ideale. Stramazza, nel reciproco
sgomitare per apparire evidenti più del proprio vicino, la doverosa unione che dovrebbe fare la forza di una compagine di governo.
Soffoca, nell’utile viltà dell’obbedienza al deus ex machina, la personalità necessaria alla convivenza
autorevole e dignitosa nel contesto umano. Si negano i valori di fondo che
hanno dato origine a tutti i fenomeni storici per i quali la società odierna
saluta lo sviluppo delle classi sociali un tempo subalterne, ma oggi assurte,
giustamente, a quei livelli di dignità e di egalitarismo che il pensiero non
conservatore vagheggiava da sempre. È come se ci fosse un ritorno all’antico. Alle Città-Stato
dell’antica Grecia fanno il verso risibili Contrade-Stato, che si affidano
alle ambizioni di piccoli capitani di
ventura, i quali fanno da corollario al despota in auge, immaginando
(ahimè! con buona dose di presunzione) di prenderne il posto in un
vagheggiato futuro prossimo. Così, anche da noi, l’amministrazione pubblica diventa un “councillor affair”. Ieri il
turismo e lo spettacolo conditi con il traffico capestro, oggi la
nettezza urbana, domani una targa da scoprire o un convegno da
testimoniare e da patrocinare a cura della massima autorità cittadina.
Piccole comparse utili alla vendita di qualche copia in più del quotidiano
locale di turno, che non si premura neppure di corredare i pezzi con immagini
che sottolineino degnamente i personaggi in evidenza. Di problemi seri legati allo sviluppo economico non si parla. Perché non si pongono o perché è più utile tacerne? Pubblicizziamo “La Terra sotto la Torre” per cui,
visto che il progetto dell’UNICAL - cui appartiene - va inquadrato, tra
l’altro, nell’ambito delle geo-scienze e della salvaguardia del territorio,
non si comprende bene se per Torre si intende il millenario monumento
architettonico o, più prosaicamente, il centro commerciale che porta lo
stesso nome, in ossequio ad un ospite ormai abituale di Palazzo Santa Chiara,
cui è tanto caro e utile. Nulla di negativo, beninteso, nelle iniziative citate. Si
vuole solo dire, condendo con un pizzico di pepe il commento, che vorremmo si
parlasse di più dei grandi progetti per la crescita effettiva della città.
Ciò darebbe lustro all’immagine dell’amministrazione, decisamente un po’
spenta, e porrebbe i singoli amministratori (quelli che ne abbiano voglia, interesse
ed ambizione) su un piano di autorevolezza decisamente elevato ed
oggettivamente degno di plauso. Noi stessi faremmo volentieri da megafono per
tutte quelle realizzazioni che diano significato alla città e non siano
solamente legate ad interessi spiccioli e particolari che già tanto male
hanno fatto alla nostra San Marco. Nessuno critica unicamente per il gusto di criticare. Il
nostro intento è, semmai, quello di stimolare, incitare a correre in avanti
senza voltarsi a verificare il benestare della sedicente autorità non
costituita. Da maggiorenni e vaccinati – come si usa dire – guadagnate il
timone e interpretate nella giusta maniera il vento utile alla navigazione.
Alcuni vecchi marinai, per restare nella metafora, hanno fatto ormai il loro
tempo ed hanno perduto tante occasioni preziose per non avere personalità e
coraggio. Chi sa, non segua il loro esempio. Il futuro della città è anche il
vostro. Luigi Parrillo |
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