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San Marco Argentano - Polis

 

 

30 marzo 2014

Rebus sic stantibus

L’unico certo è Lanzillotta

 

Nella ridda di voci, che ormai si rincorrono con un ritmo così frenetico e incalzante, tanto che nessuno riesce a seguirle agevolmente, l’unica certezza è la candidatura di Antonio Lanzillotta. Poiché esce da una volontà originaria precisa, senza tentennamenti né ricerca di apparentamenti. Una pura aggregazione civica. Ove conversazioni con altri gruppi o rappresentanti si fossero registrate, è perché sono state garbatamente accettate in risposta a proposte provenienti da altri settori “politici”.

Quando si decide di rinnovare, non ci sono compromessi che tengano - sembra dire il capolista di “Rinnovamento Civico”.  Anche perché dove la situazione stagna nella mancanza di chiarezza, per lo storico vizietto di giocare a fregacompagni, la matassa si ingarbuglia talmente che nessuno riesce più a prevedere quali saranno gli sbocchi risolutivi.

Figuratevi come potranno amministrare la cosa pubblica persone che, ancora prima di mettere piede nel palazzo, si fanno una guerra senza quartiere con colpi proibiti e ganci al bersaglio grosso. Roba da squalifica immediata.

Ma chi li deve “squalificare” se non il cittadino elettore? Sembra che neppure il padre-padrone riesca più a contenere l’impeto della lotta, ormai un attacco alla baionetta.

Segno di decadenza dell’antico marpione? Gli si sta rompendo tra le mani il vecchio giocattolo, ormai troppo abusato per resistere all’usura del tempo e alle forzature che ha dovuto sopportare in tutti gli anni in cui ha funzionato? Non è che, forse, essendo in riserva di carburante e con i distributori controllati, la macchina non si può permettere sprechi e, quindi, non può più essere spinta oltre certi limiti?

Tuttavia, chi si illudesse che non rappresenta più un pericolo per la città, commette un gravissimo errore di valutazione. La storia, se qualcuno se la ricorda ancora, ci ha insegnato che, quando il vecchio stratega sentiva di essere in debito di ossigeno elettorale, ha fatto alleanze persino con il diavolo. E ciò che è accaduto una volta, può sempre succedere ancora (lo abbiamo già detto in altra sede). Personalmente, non mi stupirei di nulla. Bisognerà solo vedere quanti lo seguiranno della truppa ormai smembrata, i cui sergentini di un tempo oggi si guardano in cagnesco.

Rimangono solo i caporaletti di giornata, disseminati di qua e di là, troppo poco credibili, dal momento che rappresentano un capo messo in discussione, il quale non riesce più a distrarre l’attenzione dalle loro pochezze.

Altrove è solo fumo. Ma se va negli occhi, acceca. Perciò si chiede al cittadino di non lasciarsi ingannare. Dietro le cortine fumogene, di solito, si nascondono insidie, inganni, trappole. Come dietro il canto delle sirene che portava le navi a fracassarsi sugli scogli; per questo il furbo Ulisse impose ai suoi marinai di tapparsi le orecchie con la pece per non sentirle. Così riuscì ad attraversare lo stretto e continuare il suo viaggio.

D’ora in poi, le sirene, particolarmente quelle che ancora portano addosso l’odore del palazzo comunale, si spargeranno su tutto il territorio esibendosi nel loro canto ingannatore. Sarà musica stonata. Sarà la stessa musica che ci hanno già fatto ascoltare qualche anno fa, per farsi eleggere la volta scorsa e le volte precedenti. E come è finita? Tutti a casa prima del tempo, senza concludere un beneamato piffero!

Siamo fermi da vent’anni.

I commercianti, in crisi profonda da un bel po’ di tempo, vogliono il nuovo; aspettano il Messia. Le scuole di recente costruzione su suoli inadatti, si stanno aprendo come cocomeri [allarme rientrato]. La spazzatura ci sta sommergendo. I parcheggi non esistono e non c’è cittadino che non abbia già collezionato cinque o sei multe per divieto di sosta non appena lasciano la macchina fuori posto. Le strade sono in generale dissesto. Il mercato domenicale è sempre più vuoto a causa della strada di Cavallerizzo, ancora interrotta e di cui nessuno si è preoccupato di sollecitare il ripristino. L’illuminazione pubblica è da cimitero. La pulizia in città, un sogno dolcissimo.

Ne volete ancora?

Chi ha governato finora, ha fallito. Proviamo i nuovi. Ma quelli nuovi per davvero.

Luigi Parrillo

 

 

 

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