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San Marco Argentano - Polis

 

 

1° ottobre 2013

Diodato: Rubati i buoi,

dateci almeno le corna.

 

Archiviate le ultime vicende politiche (si fa per dire) locali, che per quattro lunghissimi anni hanno suscitato ilarità un po’ dappertutto e l’ironia di quanti riuscivano a guardare ad esse con un minimo di distacco, si è aperta di fatto la campagna elettorale in vista delle elezioni di primavera.

Non passa giorno che da qualche giornale non emergano considerazioni di pseudosaggezza postuma, per tentare di aprirsi un varco nel sentiero sempre più stretto che porta alla nuova scalata dei piani alti di Palazzo Santa chiara.

Leggevamo, giorni fa, che qualcuno accusava i propri compagni di cordata di egoismo politico e personale. Una caratteristica della quale non si era mai accorta finché tiravano assieme, gomito a gomito, la carretta sgangherata dell’amministrazione comunale appena precipitata. Il bello (se così si può dire) è che ciascuno di essi accusa gli altri di aver pensato solo a se stessi ed proprio questo rimpallare di accuse reciproche che ci svela il quadro fosco nel quale risulta oltremodo difficile individuare chi fossero quelli che pensavano alla popolazione. Ma oramai è acqua passata e non serve a nulla fare dietrologia per stabilire chi sia da salvare nel mucchio selvaggio dell’amministrazione Termine.

Piuttosto, riveste carattere di interesse leggere, in caratteri cubitali sulle locandine esposte in edicola, che qualche ex suo malgrado si spreca in proposte un po’ tardive per cercare di dare una piccola boccata di ossigeno al nostro ospedale (ex anch’esso), quasi un gesto di solidarietà tra ex.

Descrizione: Gazzetta_02È evidente il riferimento all’ex assessore Diodato: esso travalica i confini dell'antica amicizia, lasciandola immutata nella sua essenza. Va detto, tuttavia, che nella foga dialettica dei suoi slanci umorali, al di là della giustezza o meno della sua articolata e motivata richiesta, egli la rivolge evangelicamente agli stupratori riconosciuti della sanità calabrese e sanmarchese in particolare.

Probabilmente Mimmo Diodato crede nel riscatto e nel ravvedimento degli uomini.  A me pare impossibile che si possano dimostrare, nei fatti, aperture di qualsiasi genere nei confronti del nostro ex ospedale da parte di coloro che, non solo ne hanno decretato e determinato la morte, ma fra un mese o due chiuderranno anche il laboratorio di analisi.

Naturalmente, considerati i tempi e le attese future dei prossimi candidati, pioveranno promesse e si apriranno disponibilità di ogni tipo (a parole). Poi, una volta chiusa la campagna elettorale, tutto finirà come sempre in un nulla di fatto. E chi s’è visto s’è visto.

C’è una sola possibilità su un miliardo che San Marco ricada ancora nel mirino dell’interesse - non personale - dei regionali, compresi quelli di casa nostra e del nostro vicinato. Ed io, da cittadino di questa bella città che mi ospita da quasi cinquant’anni, spero che si realizzi. È una speranza da ingenui o da sognatori, ma alla fine, non ci avrò rimesso gran che nel crederci per una volta.

Luigi Parrillo