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13
settembre 2013 |
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Benvenuta, Commissaria. |
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Un
saluto che scaturisce dal bruciante desiderio di normalizzazione della città,
che da oltre un ventennio, soffre il disagio causato dalla inadeguatezza
della classe politica prevalente, culminata nel fenomeno Termine e autrice
dello stallo socio-economico (culturale, anche?), che ha causato,
progressivamente negli anni, la perdita di tutte le caratteristiche per le
quali la stessa città era leader nel contesto territoriale di appartenenza. Partendo dall’assunto che nulla avviene per caso, Ci riferiamo, nell’immediato, alla scuola dell’obbligo, la cui
prima fascia risulta essere senza una sede consona [al di là dell’apertura da
Lei procrastinata con nota odierna (v.)], per una sorta di strane
premure, rivolte in altra direzione, che vedono l’edilizia ad essa destinata
inutilizzabile per un periodo di tempo più o meno lungo - quanto meno, non determinato
con esattezza -, ma certamente inferiore alla durata delle vacanze estive. Il riferimento non vuol essere un farLe
pressione o invitarLa a vedere ciò che Lei già
vede. Esso nasce, semmai, dalla soddisfazione di potersi rivolgere,
finalmente, ad un soggetto istituzionale degno di questo ruolo e con le
giuste caratteristiche per una valutazione asetticamente obiettiva delle
problematiche e delle situazioni. Notiamo, tra l’altro, che nessuna delle persone, le quali
dichiaravano assoluta allergia verso la Sua figura istituzionale, ha
denunciato, oggi, crisi respiratorie da choc anafilattico; segno evidente che
la lunga profilassi, somministrata dall’ultimo governo locale e dai suoi
predecessori e sostenitori, ha impedito che si presentasse la patologia. Ci perdoni, Commissaria, la lieve nota polemico-allegorica, ma
era il meno che si potesse dire dopo il buio degli ultimi anni. Riceva, intanto, i sensi della nostra stima e del nostro
rispetto, insiti nel desiderio di poterla incontrare personalmente. Luigi Parrillo |
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